Il francese coglie il 9° titolo della sua carriera, battendo per 6-4 4-6 6-4 in finale Nicolas Almagro che si consola con la Top10 ritrovata…

di Giorgio Spalluto

  

Dopo un quarto di secolo un francese trionfa ad Amburgo in quello che fino a tre anni fa era, insieme a Montecarlo e Roma, uno dei tre Masters Series (allora si chiamavano così) sulla terra battuta. Venticinque anni dopo Henri Leconte è Gilles Simon a riportare in Francia i German Open, battendo al termine di una combattutissima finale Nicolas Almagro con il punteggio di 6-4 4-6 6-4 dopo 2 ore e 38 minuti di intensa battaglia.

 

A cinque anni di distanza dal primo confronto diretto, che coincise con la loro prima finale nel circuito maggiore (a Valencia nel 2006), il nizzardo si è così preso la rivincita di quel primo mancato assalto a un titolo Atp.

Lo ha fatto con la ormai proverbiale sagacia tattica che abbiamo imparato ad ammirare nelle ultime tre stagioni. Di fronte a un avversario superiore nello scambio da fondo campo, ma incapace di variare il gioco, Simon è stato abile ad appoggiarsi ai colpi dello spagnolo, mescolando sapientemente le carte, accelerando di dritto e non disdegnando attacchi in controtempo.

 

Le recriminazioni per il murciano sono, inoltre, da ricercare nella scarsa trasformazione delle palle break. Già nel primo game dell’incontro Nicolas non è in grado di convertire un vantaggio di 0-40 e un’ulteriore palla break, le prime di 8 chance che lo spagnolo non riuscirà a sfruttare nel primo parziale.

Simon soffre terribilmente in battuta ma non molla mai la presa, riuscendo a piazzare la zampata vincente nel quinto gioco in cui giunge il break che deciderà il primo set, malgrado Almagro riesca a procurarsi proprio nell’ultimo game, sul 5-4 Simon, altri 3 breakpoint, che portano la percentuale di realizzazione sulle palle break a un misero 0/8.

 

Nella seconda frazione, all'undicesimo tentativo, giunge finalmente l'agognato break per Almagro che, sul 3-0, manca la doppia opportunità di portarsi avanti di due break. Le tante chance sprecate dall’iberico rianimano Simon che, dopo aver annullato una palla per l’1-4, recupera il break di svantaggio. Non pago delle tante occasioni buttate al vento, Almagro manca ulteriori 2 palle break nel sesto game, permettendo al francese, non solo di impattare sul 3-3, ma di portarsi avanti di un break nel settimo game. Sembrano ormai scorrere i titoli di coda, quando Gilles pensa bene di regalare un’ultima chance ad Almagro che non si fa pregare, procurandosi l’immediato controbreak (4-4) e strappando nuovamente il servizio per il 6-4 conclusivo.

 

Quando l’inerzia sembra ormai tutta dalla parte dello spagnolo, ecco che accade nuovamente l’imponderabile. Nel game d’apertura del terzo set Almagro concede alla quinta opportunità, il break a Simon che si sarebbe poi rivelato definitivo.

 

Lo spagnolo, infatti, non riesce più a conquistare palle break. L’ultimo sussulto giunge sul 4-3 per il suo avversario, ma Simon recupera da 0-30 e non regala nulla sino al decimo gioco finale in cui tiene la battuta a zero.

 

Per il 26enne nizzardo si tratta del nono titolo in carriera, il secondo titolo dell’anno, dopo quello vinto in gennaio a Sydney. Con quello che è il quarto centro sulla terra battuta (dopo Bucarest 2007 e 2008 e a Casablanca 2008), Simon si porta al numero 11 del ranking, lui che a inizio anno era solo n.44, a un passo da quella Top10 che da domani tornerà a essere frequentata da Nicolas Almagro. Per il nativo di Murcia quella odierna era la quinta finale dell’anno, tutte raggiunte sulla terra rossa: tre vittorie a Costa do Sauipe (d. Dolgopolov), Buenos Aires (d. Chela) e Nizza (d. Hanescu) e due sconfitte abbastanza “pesanti” in quanto ottenute in altrettanti tornei 500: Acapulco e, per l’appunto, Amburgo.

 

 


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