Italiani sugli scudi: Starace salva un matchball e batte Chela (1 del seeding): ora sfida Fognini. Bene pure Seppi che attende Cilic…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Torna a splendere l'azzurro di casa Italia a Umago: dopo le nette sconfitte di ieri subite da Filippo Volandri e Gianluca Naso, ci pensano Potito Starace, Fabio Fognini e Andreas Seppi a mantenere alto il vessillo tricolore nella vicina Croazia.

 

La parte alta del main draw di Umago parla dunque sempre più italiano: Potito Starace salva un match-ball ed elimina l'argentino Juan Ignacio Chela (numero 1 del seeding), mentre le due teste di serie azzurre di questa sezione di tabellone, Fabio Fognini (6) e Andreas Seppi (7), confermano il proprio ruolo di “favoriti” battendo rispettivamente il belga Olivier Rochus e l'argentino Diego Junqueira.

 

Nella rivincita della semifinale del 2010, Starace si dimostra ancora una volta “indigesto” per Chela. Dopo le schermaglie iniziali (break e contro-break), i due tennisti si danno battaglia senza esclusione di colpi. Poto rischia di subire un break letale nel settimo gioco, ma si salva: avanti 5-4 piazza poi, sulla battuta dell'avversario, la zampata decisiva per incamerare il parziale (al quarto set-balls).

 

Nella seconda frazione, fallita l'opportunità del 2-0, Starace perde la battuta a zero. Il vantaggio acquisito dà fiducia a Chela, che non ha troppe difficoltà a tenere le successive quattro battute e pareggiare dunque i “conti” (6-4). La partita decisiva si apre nel peggiore dei modi per Poto: Chela s'invola 3-0 (pesante), ma Starace è ancora “vivo”: l'italiano recupera uno dei due break di svantaggio, salva la palla dell'1-4 e soprattutto – salva poco dopo – un match-ball.

 

Con l'argentino avanti 5-4 40-30, il pallonetto di Chela è infatti leggermente lungo. Agganciato l'avversario, Poto deve annullare ancora due due break-balls prima di gioire 6-4 4-6 7-5, con un Chela ormai fuori partita per le troppe occasioni sprecate. Per Starace quarto di finale “derby” con Fognini (1-1 nei precedenti).

 

Nel match contro Rochus, brutto avvio per il ligure che si ritrova subito 0-3. La reazione di Fabio giunge puntualissima: il belga incassa un parziale di 5-0 e, dopo aver fallito l'aggancio sul 5-5 (palla break non trasformata), cede la frazione (4-6). La seconda partita è equilibrata solo per i primi tre giochi che sentenziano altrettanti break. Avanti 2-1, Fognini cancella quattro break-balls al belga: è l'ultimo pericolo prima del 6-4 6-1 finale in un'ora e 16 primi.

 

Partenza “lenta” anche per Seppi, che perde il servizio in apertura e deve attendere il decimo gioco per rientrare in partita. Junqueira difende infatti con i denti il break ottenuto salvando un totale di sette break-points. Dal 5-3 per l'argentino, Andreas innesta però il “turbo” infilando ben nove giochi che gli consegnano il successo. 7-5 6-1 in un'ora e mezza lo score conclusivo per l'altoatesino.

 

Seppi ora sfiderà l'ultimo idolo di casa rimasto in gara, Marin Cilic (4). Il croato deve tuttavia sudare quasi due ore e mezza per domare 4-6 6-4 6-3 l'olandese Robin Haase, che nel match d'esordio aveva eliminato Vagnozzi. Seppi e Cilic si sono affrontati sei volte: Andreas conduce 4-2, ma il croato ha vinto l'unico precedente sulla terra battuta (Gstaad 2006).


 

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