Prematuro parlare di crisi per Federer e Nadal ma chi ricorda 2 Masters 1000 consecutivi senza che nessuno dei due raggiunga le semi? …

di Fabio Colangelo – foto Getty Images


Nella vita di tutti i giorni ormai, cambiamenti di ogni genere fanno parte della nostra quotidianità . Già secoli fa Eraclito affermava che tutto scorre, tutto è in divenire. Da oltre un lustro il mondo del tennis però sembrava in qualche modo estraneo a questo principio. Due soli dominatori a contendersi Slam e titoli di prestigio, con qualche intruso che poteva permettersi al massimo di far suo qualche Master 1000 o di trovarsi in una finale Slam. L'unico a cui riuscì il "colpo gobbo" fu Djokovic quando fece suo l'Australian Open 2008. sembrò un caso, e la domanda continuò ad essere " è più forte Federer o Nadal?".

 

Quando uno dei due incorreva in qualche contrattempo, era l'altro a comandare, lasciando comunque la sensazione a tutti che quando erano entrambi al massimo appartenessero ad un altro pianeta. Che in questo 2011 qualcosa fosse già cambiato lo si era capito da mesi, dopo che Djokovic aveva dominato entrambi in più di un'occasione e in appuntamenti più che prestigiosi. Due Slam, nove tornei vinti, due sole sconfitte di cui una per ritiro.


Il serbo ha anche rotto il duopolio Federer-Nadal in vetta al ranking dopo quasi sette stagioni. E' il migliore senza alcun dubbio. Ciò che ha sorpreso di questi due importanti appuntamenti nord americani è come lo svizzero e lo spagnolo siano apparsi vulnerabili ed arrendevoli.

 

E' sicuramente prematuro parlare di crisi per entrambi, ma alzi la mano chi ricorda a memoria due Master 1000 consecutivi, ovviamente con entrambi al via, senza che nessuno dei due raggiunga almeno le semifinali.

 

L'elvetico era sembrato già in crisi dalla scorsa primavera, prima di zittire tutti giocando un Master ad un livello impressionante. Quest anno però non è mai apparso al meglio, solo a Parigi ha mostrato lampi della sua classe, senza però riuscire a completare l'opera. Troppo discontinuo per poter vincere con ottimi giocatori che prima partivano battuti in partenza, ed ora smaniano dalla voglia di vendicarsi delle tante sconfitte subite in passato. Dopo 10 anni ai vertici nei quali ha vinto tutto, le motivazioni e il fisico non possono essere quelli di una volta. L'impressione e' che voglia chiudere in bellezza dopo Londra 2012, ma da un campione come lui possiamo e dobbiamo aspettarci di tutto.

 

Diverso il discorso per l'iberico che pur avendo vinto tanto, non ha mai convinto neanche sull'amata terra rossa, ed in questi ultimi due tornei ha subito sconfitte per lui inusuali. Aveva annunciato di non essere al meglio, ma non essere riuscito a far prevalere il suo carisma con Dodig in due tie break decisivi, ed essersi concesso a Fish come uno qualunque, non e' da lui.

 

Le continue sconfitte patite contro il serbo in finali molto importanti hanno incrinato la sua grande fiducia nei propri mezzi, soprattutto per il modo in cui sono maturate, con Rafa battuto sul suo terreno e su tutte le superfici. Nadal ha dalla sua anche un età ancora molto giovane e ha più volte dimostrato di saper uscire alla grande dai momenti di difficoltà, ma in questo frangente non ci sono stati grossi problemi fisici a disturbarlo.

 

Il prossimo Us Open e il finale di stagione saranno molto importantiper capire se il solo Djokovic è riuscito a raggiungerli (e superarli), o il vento sta' veramente cambiando.

 


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