di Andrea Merlo – foto Getty Images
Dopo la pioggia era stata la volta della tempesta. Questa volta non si tratta di un'analisi delle condizioni metereologiche, ma bensì della furia sfogata in conferenza stampa da Rafael Nadal e Andy Murray dopo essere stati costretti a scendere in campo per disputare pochi game sotto la pioggia battente nella giornata di ieri. Furia diretta senza mezze misure nei confronti degli organizzatori, furia che entrambi hanno riproposto in campo rispettivamente contro Gilles Muller e Donald Young, letteralmente annichiliti dalla supremazia avversaria. Rafa, rientrato sullo scomodo score di 0-3 ha sfoggiato il suo miglior tennis e nonostante la strenua resistenza del lussemburghese – sempre ostico grazie a un'efficace prima palla di servizio – ha subito saputo recuperare il gap portando la frazione al tie-break. Nel momento decisivo del set la pressione ha schiacciato la resistenza di Gilles, crollato sotto i colpi della testa di serie numero due, che ha fatto suo il parziale con il punteggio di 7-1. Con ritrovata fiducia Rafa ha potuto sfogare la propria esplosività, risultata devastante per un avversario abituato a tenere non più di tre palle all'interno dello scambio. Volato sul 5-0 il maiorchino ha chiuso con disinvoltura 6-1.
Muller è un giocatore da tempo uscito dal palcoscenico degli ATP di prima fascia, un vincente a livello di Challenger e un avversario sempre temibile indoor ma certo non gli si può chiedere di fare match pari con uno scatenato Nadal. Anche nel terzo set il buon Gilles ha tentato di arginare le rotazioni di Rafa ma – complice un servizio diventato altalenante – ha retto solo sino al 2-2 prima di cedere di schianto. Per Nadal ora si prospetta il quarto di finale con Andy Roddick, uscito vincitore dalla bella sfida con David Ferrer. Andy ha dimostrato di saper soffrire e scambiare a lungo da fondo, ha sfoggiato un'ottima solidità con il rovescio e la consueta esplosività con servizio-diritto. Ferrer ha invece proposto grande reattività soprattutto alla risposta, confermandosi temibile anche sul cemento. Ne è uscito vincitore lo statunitense al termine di quattro set, dopo essere stato in vantaggio di due frazioni e aver subito il ritorno dell'iberico nel terzo parziale. Il match, in programma sull'Armstrong è stato spostato sul campo 13 a causa dell'impraticabilità dovuta alla pioggia ancora presente sul terreno della seconda più capiente struttura del complesso. Andy Murray si è dimostrato troppo solido per il talento di Donald Young, genio e sregolatezza del tennis made in U.S.A. , croce e delizia di un pubblico che dopo averlo adorato è passato per sentimenti quali frustrazione – rancore- indifferenza prima di ritrovare interesse per l'ex enfant prodige.
Il vero problema di Donald è che con l'attuale struttura fisica non può imprimere alla palla la pesantezza necessaria per scambiare alla pari con i più forti del mondo. Murray non è mai sembrato in difficoltà ed è sempre riuscito a conquistare break con continuità per tutto l'arco dei tre set. Sopra 6-2 6-3 Murray ha strappato il servizio anche al quarto gioco del terzo parziale , venendo però raggiunto dall'ultimo acuto di Young, arresosi 6-3 . Per lo scozzese adesso si prospetta la sfida con il gigante Isner, bravo a domare in quattro set diavoletto-Simon. Lo statunitense ha dimostrato grande costanza nei colpi a rimbalzo , dimostrandosi ancora una volta devastante nei tie-break, come suggerisce lo score di 7-6 3-6 7-6 7-6.
Risultati :
Nadal b. Muller 7-6 (1) 6-1 6-2
Murray b. Young 6-2 6-3 6-3
Isner b. Simon 7-6 (2) 3-6 7-6 (2) 7-6 (4)
Roddick b. Ferrer 6-3 6-4 3-6 6-3