di Fabio Bagatella – foto Getty Images
E’ destino che le partite perse da Serena Williams nello Slam di casa debbano essere “condite” da qualche atteggiamento non proprio irreprensibile da parte della tennista afroamericana. Nel 2009 il celebre episodio con la giudice di linea costò alla minore delle Williams oltre 80,000 dollari con tanto di diffida, quest’anno sono “solo” 2,000 (senza diffida) i dollari di multa che dovrà versare per la condotta irriguardosa tenuta verso il giudice di sedia Eva Asderaki.
“Mano morbida” dunque dell’USTA nei confronti di Serena Williams che si salva con una piccola sanzione pecuniaria, meno dell’1% di quello che la campionessa statunitense intascherà per aver raggiunto la finalissima (900,000 dollari). Come si evince dal comunicato ufficiale della Federtennis statunitense: “La USTA, attraverso la persona del direttore del Comitato per il Grande Slam Bill Babcock, ha condotto un esame degli avvenimenti da cui emerge che la condotta della Sig.na Williams non raggiunge per gravità il rango di offesa massima secondo il Grand Slam Code of Conduct. La consistenza [della pena inflitta]è simile a quella di episodi analoghi in una qualsiasi altra prova del grande Slam.”
Sotto 2-6 30-40, il dritto di Serena stava per annullare la palla break. Prima che il colpo toccasse però la riga, la tennista è esplosa in uno sciagurato “come on” che le ha fatto perdere il game per punto disturbato. Convinta invece della validità del suo colpo, la minore delle Williams aveva iniziato una lunga invettiva contro Eva Asderaki, rea di averle tolto il punto della parità in un momento cruciale della partita.
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