Torna al successo dopo due anni e mezzo il tennista ceco. 3-6 6-4 6-1 ai danni di Cilic che nel 2° set ha avuto due palle break sul 4-4…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Dopo essere stato l’unico Top10 a non essersi aggiudicato alcun titolo nel 2010, nell’anno della sua definitiva consacrazione, Tomas Berdych rischiava di archiviare questa stagione senza neanche aver disputato una finale.

 

L’ultimo atto giocato prima del torneo di Pechino era stato, infatti, quello di Wimbledon dello scorso anno, dove si era arreso abbastanza nettamente a Nadal, dopo aver sconfitto nei turni precedenti Roger Federer e Novak Djokovic.

 

Da quell’exploit, il tennista ceco ha dovuto attendere 15 mesi per disputare un match che mettesse in palio un titolo, dopo aver fallito nelle precedenti 6 semifinali giocate quest’anno a Chennai, Dubai, Nizza, Halle, Bastad e Cincinnati.

Il ritorno in finale è coinciso anche con il ritorno a un successo che mancava da due anni e mezzo (Monaco di Baviera, 2009). Ad arrendersi è stato un Marin Cilic tornato a livelli d’eccellenza nello stesso torneo che, due anni fa, lo aveva visto dare una severa lezione a Nadal in semifinale, prima di arrendersi a Novak Djokovic.

 

Berdych si è imposto per 3-6 6-4 6-1 al termine di un incontro decisosi nel nono game del secondo set. E’ stato in quel frangente che Marin ha avuto la possibilità di chiudere definitivamente il match, dopo un primo set ben giocato (deciso da un break al secondo gioco) e una seconda frazione in cui aveva recuperato uno svantaggio di 4-1. Sul 4-4 Cilic ha avuto a disposizione due palle break su cui a fare la differenza è stato il servizio del tennista ceco. Proprio la battuta, che aveva salvato Tomas, è venuta a mancare al croato nel momento della verità. Come troppo spesso gli accade, Cilic non riesce a imbrigliare la tensione e, con un doppio fallo, regala a Berdych un setpoint.

E’ un rovescio lungolinea di rara bellezza a consegnare al tennista ceco il secondo parziale. Il terzo set non ha storia con Cilic che cede la battuta nel quarto game, consegnandosi alle fauci di un Berdych parso davvero rigenerato rispetto a quello opaco ammirato in questa stagione.

 

Il successo ottenuto a Pechino (il sesto in carriera) gli consente di fare un grosso passo avanti nella Race, la classifica stagionale che determinerà gli 8 pass per il Master di Londra. Con questi 500 punti Tomas scavalca sia Tsonga (battuto in semifinale) che Mardy Fish, issandosi al sesto posto. Se confermerà il livello di gioco palesato al China Open, non solo non avrà problemi a conquistare il Master, ma sarà un osso davvero duro da battere per tutti alla 02 Arena.

 


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