di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Dopo una stagione di bocconi amari e di critiche per un tennis che – specie nella seconda parte dell'anno – pareva aver avuto una pericolosa involuzione, Rafael Nadal può finalmente esultare. Per due terzi è infatti di Rafa il merito della quinta Coppa Davis conquistata dalla Spagna. Ed è proprio Nadal a dare il punto decisivo alle furie rosse: piegato in quattro ore e quattro parziali un indomito Juan Martin Del Potro.
La maratona di venerdì perduta con Ferrer obbliga Del Potro ad una sola tattica: attaccare sin dal primo punto e cercare di chiudere i conti nel più breve tempo possibile. L'argentino pare essere sulla buona strada quando incamera la prima frazione. Il 6-1 è tuttavia “bugiardo” perché il set dura un'ora esatta. Palito bombarda da ogni parte del campo, Nadal si difende con le unghie ma racimola un solo gioco. Il maiorchino piazza infatti il break in apertura (complice due doppi falli di Delpo), ma poi incassa sei giochi consecutivi.
Sotto di un set, Rafa reagisce da grande campione. Recuperato subito un break di svantaggio, Nadal inizia a macinare il suo tennis. Dal 4-4 del secondo set, infila un tremendo parziale di 14 giochi a 1. Un lungo passaggio a vuoto fa sì che l'argentino esca progressivamente dalla partita. Lo spagnolo sale invece di livello: Nadal intasca il secondo parziale (6-4), domina il terzo (6-1) e si porta subito in vantaggio nel terzo (2-0).
La quarta frazione diviene però un set thrilling. Il parziale racchiude tutti gli elementi che rendono così unica ed affascinante la Coppa Davis. Otto break (quattro per parte) con Nadal che, avanti 3-2 e servizio, sembra aver in mano l'incontro. Il Del Potro stellare del primo set ritorna prepotentemente, mettendo all'angolo l'avversario.
L'uragano argentino si arresta sul 5-3 30-15. Rafa si aggrappa a tutte le sue doti difensive mentre ogni scambio si chiude puntualmente con l'errore Palito. Nadal infila tre giochi (6-5), ma subisce ancora il colpo di coda dell'avversario. A suon di colpi rischiosissimi Delpo ripiega nel tiebreak. E' l'ultimo sussulto dell'argentino: nel tie-break Rafa non gli lascia neppure un punto.
E' il trionfo spagnolo. Prima di festeggiare con il Capitano Albert Costa e compagni, Rafa – da gran signore – abbraccia il suo degno avversario e saluta tutta la panchina argentina. Poi la festa può finalmente iniziare. Per la Spagna è la quinta insalatiera (dopo quelle di 2000, 2004, 2008 e 2009). Gli iberici si confermano la prima potenza maschile del tennis anche se il doppio potrebbe diventare un problema.
Simbolo dell'onorevole ko dell'Argentina, che avrebbe bisogno di un secondo singolarista di valore (o di un Nalbandian non tormentato agli infortuni), le copiose lacrime sul volto di Del Potro. Palito ha dato tutto, forse anche più rispetto a quello che il suo fisico poteva, ma la dura legge della premiata ditta Nadal/Ferrer si è rivelata. Come direbbe Rafa: VAMOS!
Spagna – Argentina 3-1
(Siviglia, Stadio Olimpico – terra battuta, indoor)
R Nadal (ESP) b. J Monaco (ARG) 6-1 6-1 6-2
J M Del Potro (ARG) b. D Ferrer (ESP) b. J M Del Potro (ARG) 6-2 6-7(2) 3-6 6-4 6-3
D Nabaldian/D Schwank (ARG) b. F Lopez/F Verdasco (ESP) 6-4 6-2 6-3
R Nadal (ESP) b. J M Del Potro (ARG) 1-6 6-4 6-1 7-6(0)
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