Vika batte la Radwanska per 6-7 6-0 6-2 nel primo quarto di finale, Kim liquida in due set la Wozniacki che dice addio al numero uno…

di Daniele Rossi – foto Getty Images

 

Canicola a picco su Melbourne Park che oggi ospita i primi quarti di finale, quelli della parte alta del tabellone femminile e quelli della parte bassa del tabellone maschile.

Ad aprire il programma sono state Victoria Azarenka e Agnieszka Radwanska, amiche di vecchia data e rivali per la decima volta in carriera, con un bilancio di sei vittorie a tre per la bielorussa.

Il primo set è da dimenticare per la bassa qualità di gioco esibita da entrambe, condizionate anche dal caldo soffocante che supera i 30 gradi; si sussegue una serie di break senza sosta, dovuta alla mancanza cronica di velocità al servizio della polacca e al sole che disturba il lancio di palla di Vika. Dopo otto break complessivi, il set si decide al tie-break, che la Radwanska si aggiudica addirittura a zero.

La Azarenka però è brava a resettare le difficoltà del primo parziale, mentre la polacca si spegne di colpo. Il secondo set è un dominio della pin-up bielorussa che se lo aggiudica a zero in meno di venti minuti e il terzo è uno stretto parente. La numero tre del seeding parte con un break e continua a lasciare le briciole ad Aga, che si arrende senza lottare troppo cedendo il servizio per l'ennesima volta.

Passa dunque la Azarenka con lo scorre di 6-7(0) 6-0 6-2, centrando la seconda semifinale Slam in carriera. Vittoria meritata per la bielorussa, che ha reagito bene dopo un pessimo primo set, giocando un tennis più propositivo e produttivo (alla fine saranno 39 i vincenti della Azarenka contro i 16 della Radwanska). La polacca invece si è sciolta abbastanza inspiegabilmente, pagando un rendimento drammatico al servizio (47% di punti vinti con la prima, 29% con la seconda) e un ovvio di gap di potenza con l'avversaria.

 

 

Per la gioia dei suoi detrattori e per una giustizia sportiva che sembrava sempre più inevitabile, oggi termina il regno di Caroline Wozniacki. Non ce ne voglia l'avvenente danesina, ma la superiorità palesata da Kim Clijsters e l'ennesima clamorosa toppa rimediata in uno Slam, non conosce appello.

La belga dunque batte la Wozniacki per 6-3 7-6(4) e va a raggiungere la Azarenka in semifinale, confermando un feeling straordinario con gli Australian Open e di aver superato pienamente il problema alla caviglia accusato nel match contro Na Li.

 

Sotto i 34 gradi dell'estate australiana, si parte con un break per parte, poi è Kim ad accelerare, portandosi sul 5-2. La Clijsters non riesce a chiudere sul suo servizio, ma nel gioco successivo passa al quinto set point con un prodigioso recupero di rovescio in controbalzo.

Il secondo parziale vede ancora un break a testa in avvio, poi la belga prende il largo nel quinto gioco e va a servire per il match sul 5-3. Qui la detentrice del titolo accusa un passaggio a vuoto, complice anche la combattività di Caroline, inferiore sul piano tecnico, ma agguerritissima sul piano agonistico.

La Wozniacki recupera dunque dal 5-2 al 5-5, allungando la contesa al tie-break. E' un momento decisivo, perché andare al terzo sarebbe molto rischioso per una Clijsters in debito di ossigeno.

Si gioca punto su punto, ma Mamma Kim fa la differenza sul 5-4, piazzando un fantastico diritto vincente a sventaglio. Con un diritto in contropiede, la Clijsters si guadagna il match e un posto in semifinale.

La campionessa in carica ha dimostrato la sua superiorità fin dal primo punto: troppo più completa e troppo più potente la Clijsters, che avrebbe potuto vincere ancora più nettamente se non avesse accusato un calo di concentrazione nel chiudere il match. Tanti gli errori gratuiti (40), ma 39 i vincenti per una giocatrice che ha quasi sempre dominato lo scambio.

Sarà una partita equilibrata e interessante quella che la vedrà opposta alla Azarenka. Kim rimane superiore, ma Vika potrà sfruttare gli errori e le pause che ogni tanto la belga accusa.

 

Cede dunque lo scettro Caroline Wozniacki, che lunedì si risveglierà da numero 3 del mondo. La sua abnegazione e la sua volontà sono innegabili, così come i limiti di un gioco eternamente troppo difensivo e di un diritto assolutamente poco performante. E' giovanissima e ancora tanto tempo per crescere, in questo momento però le vere campionesse sono altre.

 

Azarenka b. Radwanska 6-7(0) 6-0 6-4

Clijsters b. Wozniacki 6-3 7-6(4)

 


 

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