Da Melbourne, Alessandro Terziani – foto Alessandro Terziani
Si affrontano il serbo Novak Djokovic (1) e lo scozzese Andy Murray (4) per conquistare il diritto a sfidare Nadal nelle finale di domenica. E' una riedizione della finale degli scorsi Australian Open, vinta nettamente in tre set dal serbo. Djokovic è apparso finora in gran forma, Murray ha giocato finora a carte coperte non avendo trovato nel cammino avversari particolarmente ostici.
La prima frazione di gioco è una sorta di deja vu. Scambi lunghi ed intensi. Nole gioca più profondo ed alla fine Andy sbaglia. Lo scozzese serve male e quando il serbo accorcia non riesce a sferrare il colpo del ko. Djokovic conquista ben tre break, un break anche per Murray, e chiude 6-3.
Inizia il secondo set ed è ancora break per il serbo. La partita sembra incanalata sui binari della finale dello scorso anno. Sul 2-0 per il serbo e servizio Murray, succede qualcosa. Lo scozzese riesce ad annullare una palla break, a quel punto quasi decisiva, e mantiene il servizio. Il pericolo scampato risveglia Andy dal torpore. Lo scozzese alza decisamente l'intensità del gioco, è più aggressivo ed assume l'iniziativa. Il nuovo Murray conquista il break, 2-2. Ancora break per lo scozzese, 4-2. Il match è adesso spettacolare. Anche le due leggende aussie presenti in tribuna, Rod Laver e Ken Rosewall, sembrano gradire. Contro break Nole, 4-3. Di nuovo break Murray, 5-3 e servizio a suo favore. Lo scozzese annulla una palla break e si procura un set point che concretizza con un servizio vincente a 210 km/h.
Il terzo set è un susseguirsi di emozioni, break e contro break, punti incredibili ed errori pacchiani. Dopo alterne vicende e due set point a favore del serbo, magistralmente annullati da Murray, si giunge al tie-break. Lo scozzese si porta sul 6-3. Dopo un primo set point annullato, chiude al secondo con un servizio vincente.
Nel quarto set Murray appare decisamente affaticato. Cede facilmente due turni di servizio e va sotto 4-0. Non va più neppure sulle palle più difficili, risparmiando preziose energie per l'ormai inevitabile quinto set. 6-1 Djokovic.
Dopo 3 ore e 45 minuti siamo ancora in perfetta parità. Djokovic pare ancora fresco come una rosa, lo scozzese è provato. Murray salva 3 palle break sul 2-1 per il serbo. Al turno di servizio successivo non riesce però ad evitare il break, 4-2 Djokovic. Il serbo tiene il servizio e va 5-2. Sul 5-3 serve per il match. Lo scozzese riesce a trovare le ultime energie e riesce a fare il break che lo riporta clamorosamente in partita, 5-4 Nole. Il pubblico è in delirio. Il tifo è assordante. 5-5, serve Djokovic. 15-40 e due palle break per Murray. Annullate. Ancora palla break per lo scozzese. Nuovamente annullata. Il serbo riesce a tenere il servizio, 6-5 per lui. Lo scozzese serve per restare nel match. Nole guadagna il 15-40 e due match point. Dopo 4 ore e 50 minuti vince un'epica semifinale con una voleè di diritto che costringe lo scozzese all'errore.
La partita ha fornito emozioni in quantità industriale. Ma non è stato un match tecnicamente memorabile. Troppi gli errori da entrambe le parti (86 Murray, 69 Djokovic) rispetto ai vincenti (47 lo scozzese, 49 il serbo). Male anche il servizio. Basse percentuali e soprattutto 18 break complessivi (11 subiti da Murray, 7 da Djokovic). D'altronde anche la famosa Italia-Germania 4-3 è passata alla leggenda per le incredibili emozioni e non certo per la qualità del gioco.
Djokovic si è dimostrato ancora una volta insuperabile fisicamente, batterlo sulla lunga distanza è attualmente impresa al limite dell'umano. Ma il Murray di stasera c'è andato vicino come mai nel recente passato. Solamente nella memorabile semifinale di Roma 2011, anche se giocata sulla corta distanza, si era avvicinato così al serbo.
Anche se Djokovic è stato un'ora di più in campo ed avrà un giorno in meno per recuperare dalle fatiche della semifinale, lo vediamo decisamente favorito nella finale di domenica contro Rafa Nadal.
Djokovic b. Murray 6-3 3-6 6-7 6-1 7-5
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