di Andrea Nizzero – foto Getty Images
Ci sono pochi dubbi, il tennis azzurro di questi primi mesi di 2012 sembra poggiarsi tutto sulle spalle di una bolognese, minuta ma con tempra d'acciaio.
E' Sara Errani ad uscire vincitrice dalla finale tutta italiana di Acapulco, battendo Flavia Pennetta 57 76(2) 60, in poco meno di 2 ore e trenta minuti.
Dopo i quarti in Australia, il fondamentale punto ottenuto in Fed Cup e la semifinale a Monterrey, Sarita trova in Messico la vittoria che certifica ufficialmente il suo splendido inizio di stagione. E' il terzo titolo della sua carriera, dopo quelli di Palermo e Portorose vinti nel 2008, uno dietro l'altro. Peraltro, il trionfo non sembra averla saziata nemmeno nell'immediato: poco dopo, Sara è tornata in campo con Roberta Vinci, conquistando anche il titolo di doppio.
La partita di questa notte non ha brillato per qualità, con entrambe le contendenti impastoiate tanto dalla tensione quanto dall'amicizia che le lega. Il primo set dura 57 minuti e 12 games, di cui nove sono break. Alla fine è Flavia a spuntarla.
Il secondo parziale vede la bolognese portarsi avanti 3-1, solo per essere subito rimontata dalla brindisina. Il livello dell'incontro sale un po', e si arriva al tiebreak in una situazione caratterizzata da equilibrio e incertezza. Non è del tutto sorprendente il fatto che nel momento più importante del match, sia Sarita a far valere calma e determinazione, nonostante il punteggio la veda sotto di un set e ad un passo dalla sconfitta. Flavia infatti si lascia irretire dal nervosismo, praticamente regalando i primi 4 punti del tiebreak e compromettendo di fatto non solo il parziale, ma l'intero incontro. Il terzo e decisivo set infatti è equilibrato solo nelle primissime battute, con la brindisina che cerca disperatamente di stringere nuovamente la presa su di una partita che ormai le è irrimediabilmente sfuggita tra le dita. E' severo, forse troppo, il 6-0 che chiude la finale.
La Pennetta ha indubbiamente un ottimo rapporto con il torneo di Acapulco, dove sole mare e terra rossa si fondono in un perfetto equilibrio tra work&play, lavoro e svago. Sette finali sono infatti un traguardo ragguardevole. Purtroppo però, limitatamente all'atto conclusivo il bilancio è poco lusinghiero, con sole due vittorie su sette. Inoltre, al contrario della sua amica e avversaria, fin qui il 2012 di Flavia, iniziato con un'altra finale persa dopo aver vinto il primo set (Auckland), non può certo dirsi brillante. Ma la stagione, del resto, è appena iniziata.
L'adorabile sorriso di Sara mentre indossa il sombrero della campionessa è l'istantanea di un momento importante: da questo inizio di stagione, può trarre non solo grande fiducia, ma la vera e propria consapevolezza di essere finalmente matura e alla pari con le migliori.
David Ferrer b. Fernando Verdasco 61 62
La finale maschile, che ha seguito quella femminile, ha visto Fernando Verdasco uscire sconfitto dall'avversario e fischiato dal pubblico. Una schiacciante dimostrazione di forza di David Ferrer, che ha avuto davvero poca pietà nei confronti del suo connazionale mancino, con cui ha adesso vinto gli ultimi tre incontri senza perdere un set.
Per “Pics” nessun parziale perso nemmeno in questo torneo, che l'ha visto praticamente passeggiare fino al titolo, con l'esclusione di una semifinale con Giraldo un po' a singhiozzo. E' la sua terza affermazione consecutiva nell'ATP 500 di Acapulco, ed è il terzo titolo di questa stagione che sembra poter ripetere o addirittura migliorare il suo già straordinario 2011.
Per Verdasco, che non solleva un trofeo dal 2010 (Barcellona), si tratta della dodicesima sconfitta in diciassette finali. Un record decisamente poco lusinghiero, ma questa settimana messicana va comunque considerata come un sostanziale passo in avanti, considerato il rendimento dello spagnolo negli ultimi mesi.
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