di Francesco Camanzi – foto getty images
La Caja Magica. Tradotto, la Scatola Magica. Ovvero il luogo dove talvolta accade l'impossibile, dove la magia diventa realtà. E' successo oggi, in un tranquillo pomeriggio madrileno: Rafael Nadal ha perso il primo dei suoi 14 incontri con il connazionale Fernando Verdasco, cedendo sulla sua superficie prediletta e facendo annotare uno storico precedente. Un dato su tutti per capire la portata dell'evento: prima d'oggi il maiorchino aveva perso una sola volta su terra contro un connazionale (a Roma nel 2008, quando si ritirò contro Ferrero).
Giornata nera per il numero 2 del seeding, arginato da un sorprendente Verdasco e mai realmente a proprio agio sulla terra blu. La partita è un'altalena sin dai primi giochi: scambio di cortesie fino al parziale di 4-2 per il tennista di casa. Poi il match s'interrompe per soccorrere una spettatrice vittima della calura. La sosta restituisce un Verdasco tonico e bravo ad archiviare in fretta la pratica, 6-3. Il secondo set lancia segnali inequivocabili sulla giornata di Nadal: avanti 4-2 si abbandona a una distrazione che gli costa doppia fatica per chiudere il set. Sembra comunque il preludio alla 14 vittoria su 14 incontri, l'epilogo naturale di ogni incontro su terra di Nadal. E invece la testa di serie numero 15 sorprende tutti giocando un terzo set da manuale del tennis: va sotto 5-2 e, quando tutto sembra perduto, piazza una serie di 5 game che annienta Nadal e, a giudicare dalle dichiarazioni post-partita, lo innervosisce non poco ("Se le cose non cambieranno io non tornerò qui l'anno prossimo", il riferimento è ovviamente alle condizioni del terreno).
Verdasco centra, così, la sua miglior vittoria dal lontano 2009, anno del suo best ranking (7 ATP). Nei quarti di domani sarà avversario di Tomas Berdych, giustiziere di un Monfils ancora impallato causa infortunio all'anca sinistra. Tra il ceco e il transalpino non c'è stata partita: il numero 6 del seeding ha impiegato meno di un'ora per imporsi su Gael, preoccupato più dal pensiero del suo fisico fragile che dal timore di prendere un'imbarcata.
Il vincente di Berdych-Verdasco incrocerà la racchetta con uno tra Del Potro e Dolgopolov, baluardi di una parte di tabellone, quella di destra, sempre più avara di fenomeni ma non per questo meno interessante.
L'argentino si è imposto in due agili set (6-2 6-4) su Marin Cilic, confermandosi "bestia nera" del croato. Per Cilic è la terza sconfitta stagionale contro il gigante di Tandil dopo Miami e il rubber di Coppa Davis. Poco da segnalare sul match se non le solite percentuali impressionanti al servizio per Delpo (6 aces e 61% di prime in tutto il match) e qualche sfuriata di troppo dell'argentino. Il motivo: la terra blu, ovviamente.
Tutt'altro che semplice è stata, invece, la vittoria di Alexandr Dolgopolov. L'ucraino ha sconfitto in tre set (7-5 3-6 7-6) un altro istrione del circuito, Jo Wilfried Tsonga, in uno dei match più belli del torneo. E pensare che il nostro Andreas Seppi è stato a un passo dal miracolo proprio contro il Dolgo…
Misteri e incongruenze di un giocatore umorale, bizzarro ma estremamente talentuoso. Capace, nell'arco di due mesi, di perdere dal nostro Flavio Cipolla (85 ATP), a Casablanca, e di imporsi su un Top Player del calibro di Tsonga (ATP 5).
In una partita movimentata dai cambi di ritmo ubriacanti dell'ucraino e dall'esplosività del francese se ne sono viste di tutti i colori. L'ha spuntata Dolgopolov dopo oltre due ore di gioco, trovando, per una volta, nella freschezza mentale un alleato invece che un nemico. Con il suo tennis brillante e la solidità psicologica di oggi l'ucraino può arrivare molto lontano.
Nella parte di sinistra del tabellone Roger Federer ruggisce su un Gasquet incolore (6-3 6-2) e, complice la sconfitta di Nadal, rilancia la sua candidatura per la vittoria finale. Lo svizzero, alla seconda uscita su terra dopo il periodo di vacanza post-Miami, torna a esibire la sua sontuosa classe e si scrolla di dosso le preoccupazioni emerse nel difficile match di ieri contro Raonic. E' vero, Gasquet è una delle sue prede preferite (10-2 gli Head-to-Head), ma Roger dimostra, ancora una volta, di avere una marcia in più: sull'insidiosa superficie blu i suoi passi si fanno felpati, le scivolate sono dosate e ridotte allo stretto necessario, le giocate in controtempo si moltiplicano. Piccoli accorgimenti che fanno la differenza tra un grande giocatore e un campione.
FedEx nel prossimo turno affronterà David Ferrer, protagonista di una vera e propria maratona contro il connazionale Almagro. Lo spagnolo di Murcia ha fatto valere la sua classifica contro un ottimo avversario, rigenerato dalle convincenti prestazioni con Giraldo e Granollers, ma non abbastanza per avere la meglio su un rematore di lusso come Ferru. Risultato finale: 7-6, 3-6, 7-6.
Chiude la giornata la sessione serale che premia le fatiche di un Djokovic non ancora al meglio ma senza dubbio più convincente che all'esordio. A fermarsi sotto i colpi del serbo è Stanislas Wawrinka, bravo a trascinare il primo set al tie-break, ma costretto a cedere nel secondo. Il numero 1 del seeding, visibilmente trattenuto nei movimenti, ha sopperito con ottime percentuali al servizio (72% di prime a fine match) che gli hanno permesso di avanzare ai quarti senza correre troppi rischi.
L'avversario di Nole sarà l'amico e connazionale Janko Tipsarevic, vittorioso in tre combattutissimi set su Gilles Simon nell'ultimo match di giornata. Tipsy ha impiegato quasi 3 ore per piegare la resistenza di un avversario che prima d'oggi non aveva mai battuto (4-0 i precedenti). Il transalpino, sotto di un set, è riuscito a raddrizzare la partita nel secondo salvo poi crollare nel terzo e decisivo set.
RISULTATI TERZO TURNO UOMINI
[1] N Djokovic b. S Wawrinka 76(5) 64
[3] R Federer b [14] R Gasquet 63 62
[5] D Ferrer b. [11] N Almagro 76(5) 36 76(8)
[10] J Del Potro b. M Cilic 62 64
[16] A Dolgopolov b. [4] J Tsonga 75 36 76(2)
[6] T Berdych b. [12] G Monfils 61 61
[7] J Tipsarevic b. [9] G Simon 76(3) 57 61
[15] F Verdasco b. [2] R Nadal 63 36 75
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