Salva 6 match point e, dopo 3 ore e 21 minuti di battaglia, batte lo svizzero Wawrinka 6-7 7-6 7-6 grazie anche al sostegno del pubblico …

  

dal nostro inviato al Foro Italico, Max Grassi – foto Ray Giubilo

 

 

“E’ finita” mi dice la signora con zainetto che per più di tre ore mi è stata incollata a fianco durante questo lungo pomeriggio romano. “Per niente” le rispondo io con una serenità che sorprende me prima ancora che lei. Tutte queste emozioni, queste urla, questo battere di mani non possono essere stati spesi invano. Non può e non deve finire così.

 

Sul Pietrangeli cala il gelo. Al terzo tie-break di giornata, Andreas Seppi, deve salvare 3 match point (e nel corso del match ne aveva già salvati altri tre) ad uno Stanislas Wawrinka, svizzero dal gioco benedetto ma emotivamente instabile, che cerca di rimanere freddo nonostante le urla (non tutte proprio eleganti, a dir la verità) di 4000 tifosi in trance, neanche fossero tutti originari della provincia di Bolzano.

 

Uno, due, tre, l’eroe di giornata, SuperSeppi compie il miracolo e va a chiudere la partita (6-7 7-6 7-6) conquistando in un sol colpo il miglior risultato in carriera agli Internazionali d’Italia (quarti di finale), il best ranking (lunedì sarà almeno n.24 del mondo) e, quel che più conta, il cuore dei tifosi in delirio che, per 3 ore e 21 minuti hanno sofferto e gioito con lui.

 

Se questo match è finito per colorarsi d’azzurro, stemperando nella fredda serata il rossocrociato, il merito – non ce ne vorrà un comunque straordinario Seppi – va anche a tutto il fantastico popolo dello Stadio delle Statue (già Pallacorda, oggi intitolato a Pietrangeli), certamente il più democratico “court” dell’impianto del Foro Italico. Per vedere questo match oggi non c’erano né posti riservati, né tribuna autorità, né pass per la stampa. Serviva solo una cosa: la voglia di esserci.

 

E questo ottavo di finale degli Internazionali d’Italia è uno di quei match in cui è stato bello esserci. Vedere il rovescione doc dello svizzero (n.20 del mondo), pesantissimo in top, leggero e suadente quando usato nella variante in back; ascoltare le accelerazioni di diritto con cui Andreas ha costruito il suo successo; partecipare al coro di Germania 2006 “Pooo-po-ro-po-po-po-pooo” che, una volta di più, ti aiuta a capire perché nel calcio alcuni stadi vengono definiti il dodicesimo uomo in campo; tutto questo e tanto altro è stato Seppi-Wawrinka.

 

In questi casi si usa il termine “epico”. Serve per dire che questa partita rimarrà nella memoria. Raccontare questo match (e per la cronaca vi rimandiamo ad un articolo a parte) è come fare un giro sulle montagne russe. Quello che resta è la consapevolezza di un nuovo Andreas Seppi, più incisivo, più elegante, più emotivo. In una parola, non ce ne vogliano gli amici in Alto Adige, più italiano.

 

 

 

 

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©2012  Il Tennis Italiano

 

da Roma, Matteo Veneri – foto Ray Giubilo

 

 

Si gioca in un Pietrangeli dove anche noi siamo costretti a stare in piedi e cercare di scorgere il più possibile il campo, ci saranno circa 5000 persone assiepate in ogni dove. Nei primi sei giochi nessun break, con Wawrinka che si porta un paio di volte 30-30 sul servizio dell’alto-atesino; il pubblico continua a incitare con i cori “Seppi, Seppi..” e Andreas si procura una palla break e strappa il servizio all’elvetico sfruttando un rovescio out di Wawrinka. L’allievo di Massimo Sartori si porta sul 5-3 30-30, ma al momento di servire per chiudere il set sul 5-4 tre errori consecutivi (due dritti e un doppio fallo) permettono al connazionale di Roger Federer di impattare sul 5 pari, e si va al tie-break. Wawrinka gioca degli ottimi vincenti e, uniti a qualche errore non forzato di troppo di Seppi, fanno si che lo svizzero chiuda il tie-break per 7 punti a 1 in una cinquantina di minuti.

 

Nel quarto gioco del secondo set Seppi butta un dritto in corridoio sulla prima palla break, ma sulla seconda un rovescio out di Wawrinka gli permette di salire sul 3-1 sospinto dal pubblico romano. Arriva però un immediato controbreak, col rovescio in back di Seppi che vola poco fuori dalla riga, e Wawrinka torna in scia. Sul 4-4 lo svizzero ha una palla break, ma ancora una volta è lui a sbagliare di rovescio. Sul 5-4 invece il tennista di Caldaro va a due volte a due punti dal set, e sul 5 pari annulla due palle break con due ottimi servizi che avrebbero mandato il rosso-crociato a servire per il match. Il tie-break è una lotta: Wawrinka, dopo essersi conquistato il match-point sul 6-5, aizza ironicamente il pubblico, ma viene punito con un servizio vincente. Sul 7-6 Seppi ha un set-point, e dopo due grandi recuperi con il dritto in back, sfrutta l’errore dello svizzero: Seppi 7-6 (8-6 il tie-break) in un parziale che dura ben un’ora e diciassette minuti.

 

Andreas sull’1-1 del terzo set si procura una palla break e strappa la battuta all’avversario con un passante di dritto meraviglioso. Sul 2-1 e servizio però il tennista bolzanino annulla due palle break, ma sulla terza commette un erroraccio di dritto. Un parziale di nove a punti a zero, e la partita sembra chiudersi, con Wawrinka che sale 5-2 prima, e 5-3 40-15 poi. I due match-point vengono annullati, con Seppi che sul secondo realizza un gran passante, e poco dopo è 5-5.

 

Sul 5-6 Seppi recupera da 0-30 con tre grandissimi dritti, e si issa al tie-break, il terzo di questa partita pazzesca. Qui la pazzia di questa partita si eleva al quadrato, Andreas vola sul 3-0, ma poco dopo è sotto 3-6, salva anche questi tre match-point. Sei match-point salvati, e alla fine è trionfo. Dopo 5 anni un italiano torna nei quarti di finale del torneo romano. 6-7(1) 7-6(6) 7-6(6), 3 ore e 21 minuti di partita. Il pubblico canta “popopopo..” come ai Mondiali di calcio del 2006. Sul Pietrangeli sembra che un italiano abbia vinto uno Slam, anzi forse di più. In sala stampa si esulta come forsennati. Che gioia, che sport, e che Seppi!

 

Domani affronterà Roger Federer, e in caso di sconfitta lunedì sarà comunque n°24 del mondo (vedi classifica di TennisTeen cliccando qui), e significa la miglior posizione in classifica della sua carriera. Chapeau Andreas, sei davvero forte.

 


da TennisTeen