La tennista parmense sfiora l’impresa a Parigi. Vola 7-6 e 4-0 con la numero 1 Azarenka, ma perde al terzo. Bene la Pennetta, out la Vinci…

Da Parigi, Cristian Sonzogni – Foto Ray Giubilo

 

Il tennis può essere crudele. Molto. Alberta Brianti è una onesta professionista di 32 anni che negli ultimi quattro è stata quasi costantemente nelle prime 100 giocatrici al mondo, oppure appena fuori. E certe cattiverie del destino non se le merita. Ma il tennis e la vita hanno parecchio in comune. Spesso anche il campo sa essere crudele e ingiusto, e mai come stavolta la tennista italiana ha potuto sperimentarlo. Avanti per 7-6 e 4-0 sul Centrale del Roland Garros, Alberta è in risposta e raccoglie i regali di una Azarenka che sembra sull'orlo del precipizio. La numero 1 del mondo deve fronteggiare una palla break che porterebbe la sua avversaria sul 5-0, a un passo dal sogno. Va a servire, sbaglia la prima, ma sulla seconda mette un ace sulla riga. Poi salva un'altra palla break, recupera in qualche modo quel gioco, e da lì comincia un'altra partita. L'azzurra capisce che il treno è passato, tira indietro il braccio aspettando altri errori della bielorussa, che però non arrivano più. Al loro posto arrivano vincenti o comunque scambi duri al termine dei quali è la Brianti a sbagliare. Così arrivano anche sei game di fila della numero 1 del mondo, che poi nel terzo scappa via di nuovo dal 2-2: finisce 6-7 6-4 6-2.

 

In conferenza stampa, Alberta è costretta a mettersi la maschera. Cerca di apparire serena per il match di alto livello che ha appena concluso, ma la delusione è comunque evidente. "Quell'ace di seconda sulla palla break – ammette – in effetti mi è pesato. Ho pensato che contro una del suo livello non avrei avuto molte chance, e le ultime sono arrivate in quel gioco. Poi bisogna anche dire che non è una sorpresa che la migliore giocatrice del mondo metta un ace quando le serve…". Alberta non manca di rimarcare, con una punta di orgoglio, che comunque lei il suo dovere lo ha fatto. E pure qualcosa in più. "Stavo giocando bene e sapevo di avere un tennis che poteva darle fastidio. Forse avrei dovuto essere più aggressiva in certi momenti, senza paura". Purtroppo questo match se lo ricorderà. La speranza è che non diventi un incubo e non la condizioni negativamente, ma che al contrario le possa dare fiducia per risalire vicino al suo best ranking (55).

 

Si salva Flavia Pennetta, che però soffre più del previsto contro la giocatrice di Taipei Su Wei Hsieh, numero 64 al mondo. Perso il primo set al tie-break (ma era già stata sotto di un break in precedenza), la brindisina si è trovata sotto di un break anche nel secondo parziale, prima della rimonta confezionata non senza difficoltà, in una partita dall'andamento strano. Non è stata brillante, Flavia, e se vorrà andare avanti nel torneo (ora c'è la Glatch, poi probabilmente la Kerber) dovrà senz'altro migliorare. Ma nel successo odierno (6-7 6-4 6-2 il risultato) c'è anche da rimarcare il fatto che l'azzurra, ancora non al meglio della condizione dopo il problema al polso avvertito a Roma, non si è mai arresa. "Non sapevo nemmeno se avrei potuto giocare, sono qui dallo scorso giovedì e già il fatto di essere in campo mi sembrava un successo. Poi lei è una che fa giocare male, non dà ritmo. Sono riuscita a venirne a capo e adesso trovo la Glatch, contro cui ho perso proprio qui ma quando non stavo bene. Spero di continuare a migliorare. Il polso? Ho cambiato il movimento del servizio per questo problema, spero vada sempre meglio".

 

Non ce la fa, invece, la terza azzurra in gara oggi. Roberta Vinci, numero 17 del seeding, cede in tre set alla svedese Arvidsson (6-2 4-6 6-3) faticando molto a esprimere il suo consueto tennis d'attacco. Tanti errori della pugliese, uniti alla solidità della scandinava, portano a una brutta sorpresa in casa Italia. Ancora più brutta perchè in quella sezione di tabellone era uscita prima ancora di giocare Vera Zvonareva, costretta al forfait e rimpiazzata dalla Karatantcheva, vincitrice con un secco 6-1 6-0 sulla Babos. Negli altri match, tutto facile per la campionessa uscente Li Na contro la Cirstea, mentre l'americana Lauren Davis ha sorpreso la tedesca Barthel (30) con un periodico 6-1. Domani in campo Francesca Schiavone, che aprirà il programma del Centrale affrontando Kimiko Date. Con la speranza di ritrovare, dopo la bella vittoria di Strasburgo, le sensazioni positive che questo torneo le ha trasmesso nelle ultime due straordinarie edizioni. 

 

 


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