Contro Kukushkin, l’italiano recupera uno svantaggio di 2 set a 1 ma domina gli ultimi due. Avanti Federer, che batte un altro record…

Da Parigi, Cristian Sonzogni – Foto Ray Giubilo

 

Non è stata una bella partita, ma quando si gioca il secondo turno del Roland Garros sul campo 5 e lontano dai riflettori, l'importante non è fare spettacolo, ma portarla a casa. E il 'nuovo' Andreas Seppi ha dimostrato, dopo la bella vittoria all'esordio con Davydenko, di essere davvero in un periodo di grande fiducia nei propri mezzi. Contro il kazako Kukushkin, che non sarà bello da vedere ma può dare fastidio, l'altoatesino ha chiuso la pratica in cinque set, dominando gli ultimi due. Ma fino al 2-2 del quinto c'è stata battaglia, in un match che è andato a strappi fino alla fine: prima bene uno, poi bene l'altro, e così via, senza una vera lotta punto a punto. Perso male un tie-break del set d'apertura in cui si era trovato avanti 3-0, Andreas ha tolto il servizio al rivale in avvio di secondo set e ha finito per dominare il parziale. Stessa vicenda, ma all'inverso, nel terzo, con Kukushkin subito avanti e capace di chiudere agevolmente. A quel punto, sotto due set a uno, la preoccupazione per una possibile uscita dell'unico azzurro testa di serie si è fatta sentire. Ma è durata lo spazio di qualche game, il tempo di capire che Andreas (seguito in tribuna dal coach storico Massimo Sartori e da Riccardo Piatti) era vivo e bene in partita, tanto da aggiudicarsi il quarto set per 6-1.

 

Nel quinto, il momento decisivo è arrivato sul 2-2, quando Kukushkin ha subìto il break da 40-15 regalando qualcosa di troppo al rivale. Seppi non aspettava altro, ha raccolto il 3-2, e da quel momento non ha più sbagliato, controllando agevolmente fino al termine e mostrando che la sua crescita dell'ultimo periodo passa anche (se non soprattutto) per le scelte giuste nei momenti importanti. Kukushkin, probabilmente, nel finale ha pagato la maratona con Gulbis al primo turno (match finito al quinto, ma il kazako lo stava dominando), ma questo non toglie nulla alla prestazione dell'italiano, atteso adesso dal mancino spagnolo Fernando Verdasco (in quattro set su Muller dopo aver perso il primo). "Sono contento della partita – ha detto Andreas – anche se vincendo il primo set avrei potuto evitare complicazioni. Qualche volta potrei variare un po', seguire il servizio a rete ed essere più aggressivo, ma non ho ancora l'abitudine a farlo e in un match lottato non voglio rischiare. Cosa è cambiato nell'ultimo periodo? Ho preso fiducia perchè sto giocando bene, fin dalla conclusione dello scorso anno. Solo negli Stati Uniti potevo fare meglio, ma per il resto posso ritenermi soddisfatto".

 

Negli altri match, sul Centrale ha fatto una bellissima figura Adrian Ungur, il rumeno di Firenze (si è allenato a lungo con Fanucci nel gruppo di Filippo Volandri). Opposto a Sua Maestà Federer, a cui aveva fatto il favore di togliere di mezzo Nalbandian, Ungur ha tenuto discretamente nei primi due set, ma soprattutto ha giocato uno straordinario terzo parziale. Ha avuto due setpoint già sul 5-4 e 15-40, poi ha chiuso al tie-break recuperando da 4-6 con un parziale di quattro punti di fila. Poi ha perso al quarto, come da copione, perchè un calo a inizio set gli è stato fatale, ma intanto ha fatto divertire il pubblico a suon di rovesci vincenti e smorzate. E ha fatto persino dire a Federer: "Ha un grande talento, si muove bene, capisce il gioco e sfrutta il campo perfettamente. Ha un potenziale importante". Forse Roger non sapeva che Adrian ha già 27 anni ed era al primo torneo del Grande Slam della carriera, dopo aver fallito le qualificazioni per 12 volte di fila. Ciò non toglie che il rumeno di Firenze si sia pienamente meritato questo attestato di stima del Migliore di sempre. Che, vale la pena ricordarlo, con questo successo è arrivato a quota 234 vittorie negli Slam, record assoluto davanti a Jimmy Connors. Un altro primato battuto tra i tanti che può vantare lo svizzero.

 

Ha rischiato seriamente Juan Martin Del Potro, che contro il francese Roger Vasselin ha perso il primo set al tie-break e si è salvato nel secondo, sempre chiuso per 7-6, Poi gli è bastato un break per set per eliminare il transalpino, ma non ha destato una buona impressione e per andare avanti dovrà migliorare molto. Va detto che l'argentino appare molto condizionato dal problema al ginocchio, che continua a fargli male e che gli crea problemi negli appoggi. "Quando entro in campo – ha detto Del Potro – cerco di pensare solo a giocare il mio miglior tennis, ma allo stesso tempo avverto un dolore costante. Continuerò i trattamenti e gli esercizi, sperando che le cose vadano meglio".

 

Si è conclusa, invece, la bella favola di Brian Baker, l'americano che è finito nelle cronache tennistiche per il suo straordinario ritorno al tennis dopo quasi sei anni di inattività. Dopo aver scontitto Malisse all'esordio, Baker ha perso in cinque set sul Centrale contro Gilles Simon, recuperando due set di ritardo ma finendo per cedere col punteggio di 6-0 al quinto. La sua resta comunque una delle storie più belle della stagione e di questo Roland Garros. Tutto facile, infine, per Djokovic e Berdych, entrambi a segno in tre set su Kavcic e Llodra. Prima dell'interruzione per pioggia, giunta in serata intorno alle 20, Fabio Fognini era sulla situazione di un set pari contro il serbo Toricki: 6-2 il primo per l'italiano, 6-3 il secondo per il serbo. Domani la prosecuzione.  Prima dell  intorno

 


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