Serena racconta delle due finali di Wimbledon, singolo e doppio, e di come Venus sia sempre stata il suo esempio da seguire nella vita e in campo…

Traduzione di Francesca Colombo – foto Getty Images

 

Parliamo del terzo set- Se 15 anni fa ti avessero detto che saresti stata qui adesso con 5 titoli vinti a Wimbledon, cosa avresti detto?

Ti avrei creduto. Ho cercato di essere più calma nel terzo set rispetto al secondo. Nel secondo set ero troppo ansiosa e non avrei dovuto.

 Ma come mai ti sei agitata così tanto?

Non c’è una ragione in particolare. Probabilmente io ho giocato in maniera un po’ meno aggressiva ma devo dire che la Radwanska ha giocato veramente bene, giocando un perfetto tennis da erba e lì sono andata un po’ in panico.

 Durante il terzo set, hai giocato 4 ace per vincere il game.  A questo punto non c’era più vento. E’ stato il vento a darti fastidio nel secondo set?

Non ricordo tutto questo vento. Non credo che sia stato questo a darmi fastidio. Io penso che la Radwanska abbia cominciato a giocare molto meglio.

Lei non ha mai rinunciato. E’ venuta qui per vincere Wimbledon.

 Cosa ci dici del tuo dominio con il servizio in questo torneo?

Ho servito veramente bene. Non è che io lo abbia allenato particolarmente, mi sentivo bene e servivo bene, insomma avevo preso il ritmo giusto.

 Come ti sei sentita quando sei andata a giocare il doppio?

Mi sentivo bene, ero pronta a giocare.

 Dopo aver vinto il singolo hai sentito qualche pressione visto che dovevi giocare il doppio con Venus?

No sono entrata in campo per vincere, non certo per perdere. Volevo giocare il mio miglior tennis e portare a casa anche il doppio

 Quindi non hai avuto pressioni da Venus?

Assolutamente. Non ho sentito alcun tipo di pressione.

 Venus è la sorella maggiore e provvede sempre a tirarti su nei momenti difficili. Lei ha passato dei momenti duri ultimamente. E’ cambiato il vostro rapporto adesso che sei tu a doverle dare un supporto morale?

Lei è molto forte, è incredibilmente forte. Devo assolutamente aiutarla e starle vicino, ha bisogno che io le dia fiducia. Lei è sempre stata il mio esempio. Io ho sempre cercato di emularla e di giocare bene come lei.