di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Secondo titolo in meno di due mesi per Andy Roddick: alla vittoria di Eastbourne su Andreas Seppi, segue infatti quella nell'ATP 250 di Atlanta dove A-Rod non dà scampo in finale alla "sorpresa" Gilles Muller.
Le ultime due sfide per definire il campione sul duro georgiano avevano visto Mardy Fish primeggiare su John Isner. Quest'anno, rispettivamente secondo e primo favorito del seeding, non sono stati in grado di raggiungere l'ultimo atto. Fish è stato costretto al ritiro già al primo turno, per un problema alla caviglia, proprio contro il futuro finalista Muller. Isner si è spinto sino in semifinale, prima di incrociare la racchetta con Andy Roddick.
Accreditato della quarta testa di serie, A-Rod ha disputato un torneo regolare che l'ha visto comandare gli incontri disputati. Nessun set concesso al transalpino Nicholas Mahut ed al connazionale Michael Russell, prima di imbrigliare un Isner non al top. Pochi intoppi anche nel cammino di Muller alla finalissima che, dopo aver beneficiato dell'abbandono di Fish sul 6-4 3-2 per lo yankee, non ha più concesso parziali agli avversari.
L'ultimo atto tra Roddick e Muller ha mostrato ancora una volta l'ottimo momento di A-Rod che, ceduto nettamente il primo parziale, non si è "scomposto". Il lussemburghese non è infatti più riuscito a procurarsi break-points, cedendo 6-1 6-7(2) 2-6. Emblematica la fase finale della seconda frazione con Muller bravo a salvare quattro set-balls sul 5-6, ma Roddick ancora di più quando allunga subito nel tie-break senza risentire delle occasioni non convertite nel gioco precedente.
Per Roddick è il 32esimo titolo della sua lunga carriera in 52 finali dispuatate, il secondo del 2012 dopo Eastbourne. Negli ultimi 12 incontri lo statunitense ha perso solo con David Ferrer a Wimbledon (terzo turno). Muller, che tornava in una finale del circuito maggiore sette anni dopo Los Angeles (2005), non riesce ancora ad assaporare la gioia del successo. Per il lussemburghese è la terza finale ATP perduta: nel 2004 aveva infatti raggiunto l’ultimo atto anche a Washington.
Da segnalare infine il buon torneo del giapponese Go Soeda che, surclassato nei quarti di finale il più quotato connazionale Kei Nishikori (terza testa di serie), nulla ha potuto nella semifinale contro Muller.