A senso unico le semifinali del torneo Olimpico: Maria lascia cinque giochi alla Kirilenko, mentre la Williams distrugge la Azarenka, battuta per 6-1 6-2…

di Daniele Rossi – foto Getty Images

Poco spettacolo e poche emozioni nelle semifinali del torneo femminile. Troppo superiori Williams e Sharapova, che approdano all'atto conclusivo, così come voleva il pronostico. Nelle semifinali odierne, Viktoria Azarenka e Maria Kirilenko sono riuscite a raccogliere pochissimo, ma se per la russa le chance erano ridotte al lumicino fin dal principio, era lecito aspettarsi qualcosa di più dalla numero 1 del mondo, spazzata via dalla numero 1 “in pectore”, Serena Williams.

Le prime a scendere in campo sono state le due belle Marie. Nonostante i precedenti equilibrati, la Kirilenko poteva solo sperare in una giornata storta della Sharapova, ma così non è stato. La campionessa del Roland Garros ha preso in mano le redini del match fin da subito, operando il primo strappo nel quinto gioco. Da lì è un dominio della siberiana, che chiude facilmente il primo set per 6-2.
La Kirilenko tenta una reazione nel secondo set, effettua il break per la prima volta in apertura, ma lo restituisce immediatamente. Masha riesce a strappare sul 3-3 e la partita finisce praticamente qui. La Sharapova veleggia tranquilla fino alla vittoria finale, che si materializza in un'ora e 27 minuti di gioco.

Prima finale Olimpica per la numero 3 del mondo, che riscatta così l'opaco Wimbledon disputato poche settimane fa. La Kirilenko invece avrà la possibilità di giocarsi una medaglia con Vika Azarenka nella finale per il terzo-quarto posto.

Ancora più a senso unico la seconda semifinale, in cui Serena Williams ha disposto facilmente di una Azarenka molto sottotono e che ha avuto una reazione di orgoglio solo nel finale. Imbarazzante la superiorità dell'americana, che ha vinto per 6-1 6-2 in appena 64 minuti di gioco.
Vika prova a fare a gara di pallate, brutta idea con una Williams concentrata e in forma come quella di questo periodo. La bielorussa poi non ha alcuna variante tattica da proporre e al servizio Serena è il solito mostro (alla fine saranno 16 ace, zero palle break concesse e l'86% di punti vinti con la prima).
Dopo un primo set a senso unico, la campionessa di Wimbledon effettua due break in apertura del secondo e sembra avviata a rifilare a Vika un umiliante cappotto. La Azarenka però ha uno scatto d'orgoglio e ritarda l'inevitabile fine, annullando tre match point prima di capitolare.

Grande prova della Williams, che analogamente a Federer, bissa la finale raggiunta ai Championships tre settimane fa. Buon per Serena, ma male sia per la Azarenka che per tutto il tennis femminile: il fatto che la Williams batta con tale facilità la numero 1 del mondo è l'ennesimo segnale che c'è qualcosa che non va nel circuito in gonnella.

Serena avrà così la possibilità di vincere per la prima volta l'oro in singolare, dopo due ori in doppio (2000 e 2008). Tra poco scenderà in campo anche per la semifinale di doppio con Venus contro le russe Kirilenko e Petrova, per realizzare un'accoppiata che la proietterebbe nella leggenda.

A testimoniare l'importanza e la qualità di questo torneo Olimpico, la finale di domani sarà forse la migliore che si potesse desiderare.
Attenzione però, perchè i precedenti sono 8-2 per la Williams, che ha vinto gli ultimi sette incontri, compreso l'ultimo giocato quest'anno sulla terra blu di Madrid (6-1 6-3). Le uniche vittorie di Masha risalgono al 2004, quando a 17 anni battè Serena nella finale di Wimbledon e nel Masters di fine anno.  

SEMIFINALI

Sharapova b. Kirilenko 6-2 6-3

Williams b. Azarenka 6-1 6-2