Da New York, Francesco Camanzi – foto getty images
Doveva succedere, prima o poi. Le ragazze d'oro del Tennis Italiano, Roberta Vinci e Sara Errani, dovevano giocarsi un posto d'onore in uno Slam. Lo meritavano, se non altro per l'impegno profuso nell'ultimo anno tennistico, ma anche e soprattutto per gli ottimi risultati che sono state capaci di inanellare da inizio anno. Le "chiqui" si affronteranno in un quarto di finale storico, maturato in seguito a due vittorie brillanti, e porteranno i nostri colori fino in semifinale, dove ad attendere Roberta o Sara ci sarà una tra Ana Ivanovic e Serena Williams.
Di seguito le cronache dettagliate dei match.
(20) R Vinci (ITA) d. (2) A Radwanska (POL) 61 64
Roberta Vinci immensa: sorprende Agnieszka Radwanska in due set (6-1 6-4) e raggiunge Sara Errani nei quarti di finale dello Slam newyorkese. Difficile dire, a caldo, quale delle due imprese ci abbia entusiasmato di più, se la vittoria “di testa” di Sarita o quella “di braccio” di Roberta. Resta il fatto che i due volti attuali del Tennis Italiano, le “chiqui girls”, come amano farsi chiamare, si affronteranno in un quarto di finale storico con la possibilità di giocarsi la finale dello Slam con una tra Williams e Ivanovic.
Era il match più difficile sulla carta: la testa di serie numero 20 contro la numero 2, la meno blasonata delle sorelle d’Italia contro l’algida polacca dal tennis fluido e delicato. La sensazione, tra gli appassionati, era che Sara avesse speranze di vittoria, Roberta no. E invece la tarantina ha stupito tutti, sé stessa per prima, sciorinando un tennis incredibile, decisamente superiore a quello di Aga, incappata in una giornata no e probabilmente penalizzata dal solito dolore alla spalla destra.
Roberta parte bene ma l’avversaria è di quelle tenaci, specialmente nella fase iniziale. I primi game sono un gioco di nervi che premia la nostra; il break arriva nel terzo gioco e, da quel momento, Roberta non si ferma più. La prima partita si chiude sul parziale di 6-1 in poco più di mezz’ora. I numeri di Roberta sono impressionanti: 67% di punti con la prima, 75% con la seconda e un rotondo 92% di risposte in campo.
Nel secondo set il primo strappo è dell’azzurra: nel quarto gioco, con la polacca al servizio, Roberta forza l’errore dell’avversaria e si aggiudica il break, 3-1. E’ il preludio a un set equilibrato e giocato su ottimi livelli da entrambe le parti che si trascina sino al 5-4 per la nostra. Quando Roberta va a rispondere per il match il braccio non trema. La proverbiale precisione della Radwanska, invece, viene meno: un errore di rovescio e uno di dritto mandano la tarantina sullo 0-30, un altro rovescio sparato sugli spalti la porta sul 15-40. Un dritto affossato a rete fa pensare al peggio, ma il punto successivo è quello decisivo: Roberta passa con il dritto Aga, discesa a rete in maniera avventata, e può scatenarsi tutta la gioia dell’Italia del tennis.
(10) S Errani (ITA) d. (6) A Kerber (GER) 7-6 (5) 6-3
Sara Errani s'impone su Angelique Kerber in due set tiratissimi (7-6 6-3) e vola per la prima volta nei quarti degli US Open. Il risultato ha dell'incredibile, oltre che per gli ostacoli noti già dalla vigilia (ranking, superficie, tipologia di gioco), anche e soprattutto per come maturato in campo. Sarita ha dato l'ennesima prova di sè, della costanza che l'ha proiettata in Top Ten, delle infinite doti di fighter celate in un corpo più da ginnasta che da tennista e – da ultimo – della saggezza tattica che è capace di dispensare in campo. La Kerber, pur protagonista di un buon incontro, non ha potuto niente contro l'esplosività di Sara.
La partita si delinea sin dai primi scambi come una battaglia di stili: Angelique picchia da fondo, con i suoi colpi piatti e ficcanti e affonda quando può con il suo marchio di fabbrica, il dritto lungolinea. Sara si protegge come al solito, arrotando più che può, cercando le linee e lavorando la palla. Nel primo set la nostra strappa il servizio nel terzo gioco e prova a scappare sul 3-1. La Kerber è nervosa ma un leggero calo di Sara ne scatena la rimonta, 3-3. Poi un altro scambio di break assesta il parziale sul 4-4. Equilibrio che si trascina sino al tie-break, giocato saggiamente dalla romagnola. I "sette punti" sono un tripudio di errori, sublimati dal doppio fallo finale della tedesca. 1-0 Errani e secondo set.
La seconda partita comincia in maniera promettente, Sara si porta sul 3-0 salvo poi cedere sotto i colpi fulminanti di Angelique. La tedesca, apprezzata dal vivo impressiona per carattere e potenza. I suoi "forehand" lungolinea sono spesso imprendibili (i vincenti di dritto a fine match saranno 15) e le sue reazioni dopo i punti decisivi terrorizzano le avversarie. Ma Sara, determinata com'è, non si lascia impressionare. Torna a macinare gioco, trascina l'avversaria "on serve" sul parziale di 4-3 e poi piazza la stoccata finale, il break che la manda a servire per il match. Nel nono game la Errani tiene il servizio e può finalmente abbandonarsi alla gioia: lascia cadere la racchetta e si scatena in un urlo liberatorio.
Il pubblico del Louis Armstrong dimostra di apprezzare lo spettacolo, applaude questo piccolo fenomeno che si fa spazio tra le giganti del tennis femminile e chiama a gran voce il suo nome (dopo aver tifato "per la partita" alla fine del secondo set). Sara ricambia l'affetto ringraziando tutti a fine match per il supporto, poi sorride e mando uno sguardo al suo box. La favola continua.