Da New York, Francesco Camanzi – foto getty images
Victoria Azarenka è la prima semifinalista degli US Open. La bielorussa ha vinto una battaglia di quasi due ore e mezza contro la campionessa uscente Samantha Stosur e affronterà ora una tra Maria Sharapova e Marion Bartoli nelle semifinali di venerdì. La bielorussa prova così ad allungare le mani sul secondo Slam dell’anno e della carriera, tornando a proporsi come unica, vera alternativa a Serena Williams. Vika oggi ha dato sfoggio delle sue doti migliori, la solidità da fondo campo e la prontezza in risposta, il tutto condito dalla consueta grinta. Quell’atteggiamento un po’ guascone e ai limiti del menefreghismo che ha fatto storcere il naso a qualche collega (una su tutte, Agnieszka Radwanska) è in realtà la chiave del successo della numero uno del mondo. Vika sbotta, si lamenta e contesta ad ogni chase review ma la sua forza è proprio questa: la competizione, ad ogni costo.
Come ogni mattina la “Day Session” apre alle 11 ora locale nella maestosa cornice del Centrale. Il solito pubblico chiassoso ed eterogeneo è tutto per Aussie Sam, come la chiamano qui. Ogni 15 della campionessa uscente è salutato da un boato, i punti della Azarenka, invece, ricevono “solo” applausi di circostanza. L’atmosfera, insomma, non è certo quella del composto Wimbledon.
Parte a tutto motore Azarenka che archivia il primo set in mezz’ora esatta con un rotondo 6-1. Unico ostacolo: una repentina “shower” che ha interrotto il match per circa mezz’ora. La partita vera, però, comincia nel secondo set. Dopo uno scambio di favori nei primi due break l’australiana si rianima e torna a scambiare con l’intensità giusta, quella che un anno fa le aveva permesso di beffare la padrona di casa Serena. Sammy ritrova soprattutto il servizio, colpo imprescindibile del suo tennis, e comincia a macinare punti. Il risultato è un set vinto con un break nel settimo gioco, tradizionalmente il più caldo del set. Il terzo e decisivo set è una girandola di emozioni che premia la bielorussa. Le due avanzano “on serve” fino al quarto gioco quando Vika strappa il servizio, complice una tenera difesa di rovescio di Sammy. Poi altri tre break consecutivi assestano il risultato sul 4-3 per la numero 1 del ranking. La partita si trascina in equilibrio fino al tie-break finale, salutato dal frastuono dell’Arthur Ashe che non intende perdere la sua campionessa in carica. Nei sette punti, però, Sammy è distratta e regala ben tre volte il servizio. Impossibile per Vika non cogliere la palla al balzo. La bella Victoria chiude sul parziale di 7-5 e vola in semifinale. A Sammy l’onore delle armi e la magra soddisfazione di aver strappato un set all’avversaria che, fino ad oggi, non ne aveva perso neanche uno in tutto il torneo.
Impressionanti i numeri della bielorussa: quest’anno nei match sulla distanza “lunga” (3 set) non ha mai perso (ultima sconfitta: finale del Master 2011 contro Kvitova); 48 vittorie stagionali contro 7 sconfitte e già uno Slam all'attivo; il successo di oggi, da ultimo, le permette di conservare la prima posizione del ranking. In conferenza stampa Vika è apparsa raggiante e determinata proprio come in campo: "Essere per la prima volta in semifinale qui è incredibile. Decisamente non mi voglio fermare. Voglio il trofeo. Darò tutto ciò che ho per conquistarlo". Non sarà simpatica ma la strada per alzare la coppa a Flushing Meadows è di certo questa.
(1) V Azarenka (BLR) b. (7) S Stosur (AUS) 61 46 76(5)
Nel frattempo il tabellone di doppio femminile saluta l'ennesimo successo delle nostre Errani e Vinci. La coppia d'oro del nostro tennis, che si sfiderà domani nel singolare, ha liquidato il tandem Goerges-Peschke con il parziale di 6-2 7-6, prenotando così la semifinale. Le possibilità di bissare il successo del Roland Garros di quest'anno lievitano, complice l'eliminazione delle sorelle Williams, sconfitte ieri dalla coppia russa Petrova-Kirilenko. Con questa vittoria, da lunedì Sara Errani diventerà la numero 1 di doppio, scalzando Huber e Raymond. La Vinci invece sarà numero 2.