di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Galeotto fu il Roland Garros 2012. Uno dei momenti più belli della carriera di Rafa Nadal ha rappresentato anche l’inizio di un incubo. Dopo aver dimostrato al mondo intero che il “Re della terra” è sempre lui grazie settimo sigillo nello Slam francese, il ginocchio sinistro l’ha tradito scricchiolando paurosamente e costringendolo così a guardare dal divano di casa Wimbledon, Olimpiadi e Us Open. “Questa sarebbe stata sicuramente una delle stagioni migliori della mia vita se non fosse arrivato l’infortunio al ginocchio. Mi sentivo in forma e in grado di battere chiunque…” ha ammesso il maiorchino con evidente rammarico mentre solcava il red carpet di Vanity Fair per ricevere (per il secondo anno consecutivo) il premio 'Man of the Year' messo in palio dall’edizione iberica del celebre magazine.
Rafa è scivolato velocemente dal secondo al quarto posto del ranking, ma questo è il minore dei mali. Quel che è peggio è che sul suo ritorno in campo è scesa una nebbia fittissima. “Tornerò solo quando sarò davvero guarito” ha detto il mancino di Manacor. Alla dichiarazione di rito, però, è seguita un’ammissione che lascia poco spazio all’immaginazione e ai ricami dei dietrologi. “So che posso dare ancora molto ma non so quanto giocherò ancora… Forse questo stop mi potrà allungare la carriera (GUARDA IL VIDEO)”.
In effetti, per Rafa è già tempo di bilanci. A soli 26 anni, può contare già dieci stagioni da protagonista assoluto nel circuito dei grandi. “Tra cinque anni avrò 31 anni ed ho iniziato quando ne avevo 16…”.
Non resta che augurarsi che Nadal possa tornare al più presto in campo, libero da ogni dolore alle ginocchia. La voglia di giocare è forse l’antidoto migliore contro il fantasma del ritiro.