di Daniele Rossi – foto Getty Images
Non abbiamo fatto in tempo a finire di parlare della crisi del tennis russo, che Nadia Petrova piazza la zampata che non ti aspetti. Del resto trovare qualcuno pronto a scommettere sulla vittoria di Nadia al Toray Pan Pacific Open una settimana fa, sarebbe stato impossibile, visto anche il suo walk over a Seoul per un problema alla schiena. E invece la possente moscovita nella capitale giapponese ha ritrovato di colpo quel tennis che negli anni scorsi l'aveva portata in Top 10, fino addirittura al numero 3 del mondo nel 2006. Oggi, dopo aver sconfitto la nostra Errani e Sam Stosur, Nadia ha battuto in finale la numero 3 del mondo, Agnieszka Radwanska, che arrivava al title-match da strafavorita, forte dell convincenti vittorie con Wozniacki e Kerber.
E invece a partire fortissimo è proprio la Petrova. La russa spinge, tira pallate a destra e a manca e la sta tutto dentro. Aga è spaesata dalla violenza dell'avversaria e non riesce a porre contromisure. In 31 minuti, è 6-0 Petrova.
Nel secondo la situazione si ribalta. Nadia cala fisicamente e la Radwanska ne approfitta, per tessere la sua ragnatela di tocchi malefici. La polacca strappa per due volte il servizio all'avversaria e chiude per 6-1 la seconda frazione.
Nel terzo parziale finalmente le due giocano alla pari. Ne viene fuori un set molto equilibrato, che segue i servizi fino al 4-3 Petrova. La Radwanska si porta sul 40-30, ma commette due clamorosi doppi falli consecutivi, consegnando un break decisivo alla russa.
Nadia infatti non si fa pregare e chiude a 15 nel gioco successivo con uno schiaffo al volo di diritto al termine di un lungo scambio.
Dodicesimo alloro Wta in carriera per la Petrova (l'ottavo di livello Premier, ma questo è quello col montepremi più alto), il secondo nel 2012, dopo il successo sull'erba di S'Hertogenbosch, dove in finale batté curiosamente la sorella di Agnieszka, Urszula.
“Ho giocato un grande primo set – ha detto Nadia – ma ho speso troppo e nel secondo ero senza energie. Mi ci è voluto un po' per recuperare e concentrarmi su quello che dovevo fare nel terzo. Non so dove ho trovato la forza di lottare, ma l'ho fatto ed è stupendo. E' la mia vittoria più importante in carriera e sono felicissima. Ad inizio torneo non mi sarei mai aspettata di vincere, visto il problema alla schiena”. A 30 anni e numero 17 del mondo, forse anche la Petrova ha trovato la giusta maturità? “Ci sono tanti giocatrici che hanno vinto Slam dopo i 30 anni e non voglio lasciare il tennis prima di non aver fatto lo stesso. O almeno, se dovrà succedere succederà, ma se non dovessi riuscirci, so che alla fine della mia carriera avrò fatto di tutto per provarci”.
Ovvia delusione per la Radwanska, campionessa in carica, troppo discontinua e stranamente incerta nel momento clou del match: “Sono molto delusa, ci tenevo tanto a rivincere qui. Lei ha giocato benissimo, di sicuro la sua arma più importante è il servizio, ma oggi ha anche risposto alla grande”.
Nadia Petrova (RUS) [17] b. Agniezska Radwanska (3) [POL] 6-0 1-6 6-3