di Marco Caldara – foto Getty Images
La Colombia, almeno nel tennis, va in controtendenza. In un momento in cui tanti tornei vengono cancellati per problemi economici, e solo gli appuntamenti più importanti riescono a stare tranquilli, nella nazione sudamericana stanno investendo tantissimo nel mondo della racchetta. Hanno appena ospitato una tappa del tour sudamericano Roger Federer, che si è esibito a Bogotà con Jo-Wilfried Tsonga davanti a 14mila persone, e per il 2013 non si sono accontentati di avere alcuni fra i challenger meglio organizzati del mondo. Così hanno annunciato la nascita di due tornei del circuito maggiore, uno femminile e uno maschile. Si tratta del Wta di Cali, inserito nella neonata categoria ‘125’ (una sorta di Challenger femminili, testati con successo nelle ultime settimane di calendario del 2012), e soprattutto dell’Atp 250 di Bogotà, che tornerà dopo undici anni di assenza. A Cali si giocherà dall'11 al 17 febbraio, la settimana precedente all’inizio della Gira Sudamericana femminile che comprenderà i tornei di Bogotà, Florianopolis (anche questo alla prima edizione) ed Acapulco.
Nella cosiddetta ‘Atene del Sudamerica’ non hanno invece trovato un periodo brillantissimo, ma già l’aver riconquistato un posto nel calendario Atp rappresenta un passo avanti molto importante. Si giocherà sul cemento all’aperto, ragion per cui verranno convertiti al duro almeno una manciata dei 9 campi in terra battuta del Centro de Alto Rendimiento Deportivo, lo stesso che ospitò il torneo maschile fino al 2001 e accoglie tuttora il torneo Wta da 235mila dollari di montepremi, vinto negli ultimi anni anche da Pennetta e Vinci. La manifestazione Atp, in scena dal 15 a 21 luglio, andrà a sostituire il defunto torneo di Los Angeles, e sarà dotata di 638.035 dollari di montepremi, cifra interessante per un ‘250’. L’unico interrogativo riguarda la possibile entry list, in quanto viene proprio da chiedersi chi avrà voglia di andare fino in Colombia subito dopo Wimbledon e prima dell’inizio della stagione sul cemento statunitense. Inoltre la capitale si trova in altura, a 2640 metri sul livello del mare, e ciò influirà sulle condizioni di gioco, rendendole rapidissime.
Sicuramente sarà una grande occasione per Santiago Giraldo e Alejandro Falla, i due giocatori più rappresentativi del paese, nonché top 100 di ottimo livello. Il primo è uno dei migliori ribattitori del circuito, e ha raggiunto una finale nel circuito (nel 2011 a Santiago del Cile), mentre il secondo non ci è mai riuscito, ma in più di un’occasione ha dimostrato di poter competere anche con i migliori (per conferma chiedere a Federer, strapazzato per due set sull’erba di Wimbledon). Nessuno dei due è nato a Bogotà, ma ormai da tempo vi ci abitano entrambi (si allenano insieme nel Colsanitas Team sotto la guida di Marcos Gorriz), e, oltre alla motivazione in più rappresentata dal giocare in casa, in questa occasione potranno far valere anche la loro abitudine a competere in condizioni atipiche per la gran parte degli altri giocatori.