di Daniele Rossi – foto Getty Images
E' la fine di una maledizione, avrà pensato Elena Vesnina, dopo aver trasformato il match point che le ha regalato il successo al Moorilla Hobart International. Finalmente, la ventiseienne di Lvov ha sfatato il tabù e vinto il primo torneo di una carriera che finora l'aveva vista di sicuro più vincente in doppio.
Ben sei erano state le sconfitte in finale per la russa nata in Ucraina: Auckland e New Haven nel 2009 (Dementieva e Wozniacki), Istanbul e Tashkent nel 2010 (Pavlyuchenkova e Kudryavtseva), Charleston nel 2011 (Wozniacki) e Budapest nel 2012, sconfitta dalla Errani.
Questa volta Elena non ha avuto incertezze. Nel suo cammino, partita da unseeded, ha sconfitto la spagnola Soler Espinosa, la testa di serie numero 4 Shvedova, la Gajdosova, la giovane promessa americana Stephens e infine Mona Barthel nel title-match. La giovane tedesca era campionessa in carica ed è l'ennesimo prodotto della prolifica nidiata teutonica dell'ultimo periodo.
Nella finale, dopo un inizio equilibrato, dal 2-3, la Vesnina ha innestato il turbo, portandosi sul 6-3 1-0, per poi chiudere per 6-4 il secondo set. Come spesso accade nel tennis femminile, ha fatto la differenza il rendimento del servizio. Meno peggio quello della Vesnina come ha confermato la stessa nel post-match: “Nei momenti cruciali ho servito meglio di lei e ho tenuto alta la percentuale di prime nonostante il forte vento”.
Ci voleva un titolo per Elena, finora più apprezzata per le sue doti “off-court”, tanto che tempo fa era stata pizzicata in un video hard in compagnia del suo fidanzato.
Agli Australian Open, la Vesnina al primo turno giocherà con la wild-card francese Caroline Garcia, mentre la Barthel se la vedrà con la kazaka Pervak.
Wta Hobart
Vesnina b. Barthel 6-3 6-4