Due giovani talenti azzurri sugli scudi. Il potente Viktor Galovic vola agli ottavi (“Ma non è ancora una svolta”), dove se la vedrà con il nostro miglior 20enne, il siciliano Marco Cecchinato …

foto Mario Rota

Continua la favola di Viktor Galovic. Fino a pochi giorni fa, l’italo-croato non aveva mai giocato nel main draw di un torneo challenger. Ce l’ha fatta agli Internazionali di Bergamo, Trofeo Faip-Perrel (42.500€, Play-It). Dopo aver passato le qualificazioni, Galovic ha superato Claudio Grassi in un derby tutto italiano, terminato 7-6 6-3 davanti a un pubblico molto numeroso grazie all’accordo con il Provveditorato agli Studi, che ogni mattina porta al PalaNorda centinaia di studenti.

Galovic conquista 8 punti ATP, che sommati ai 5 delle qualificazioni gli regaleranno il best ranking. Ma non è finita: al secondo turno se la vedrà con Marco Cecchinato in un derby tutto italiano che garantirà la presenza di un azzurro nei quarti. “E’ stata una partita difficile – racconta Galovic – soprattutto nel primo set. I suoi turni di servizio filavano via lisci, mentre io ho faticato parecchio per restare a galla. Era sempre avanti lui, e quando siamo arrivati al tie-break pensavo di perderlo. Invece sono riuscito ad azzeccare un minibreak e non ho mai perso il servizio. Questo mi ha dato molta forza”.

Anche il secondo set è stato impegnativo per Galovic, accompagnato a Bergamo dai maestri Fabio Menati e Marco Danelli. “A un certo punto mi sono trovato 15-40 e il match avrebbe potuto girare, poi sul 4-3 lui ha concesso qualcosa e ho trovato il break decisivo”. Viene naturale domandarsi se sia il momento della svolta per un ragazzone di 22 anni dal fisico eccezionale. Ma lui è il primo a frenare, scottato da una carriera che fino ad oggi è stata tutt’altro che facile. “Ovviamente sono contento, ma non penso che sia una svolta. Non ho ancora fatto nulla, è soltanto il secondo turno di un challenger”.

Galovic è entrato nel cuore del pubblico bergamasco per il suo tennis potente e l’atteggiamento simpatico e disponibile: i ragazzi hanno addirittura preparato un cartello in suo onore e lo hanno accolto con un’ovazione quando è tornato sul campo centrale a seguire il match successivo. Prima di abbandonare il PalaNorda, è stato letteralmente preso d’assalto dai bambini per foto e autografi.

Come detto, al secondo turno se la vedrà con Marco Cecchinato in un derby tutto italiano. Il siciliano ha sfruttato al meglio il forfait di Andrey Golubev, che gli ha regalato un posto in tabellone. Quella contro Ivan Sergeyev è stata una “non partita”: l’ucraino non è praticamente sceso in campo e si è arreso 6-1 6-1 nella durata-record di 39 minuti, due in più rispetto alla famosa finale del Roland Garros tra Steffi Graf e Natalia Zvereva.

Era legittimo aspettarsi qualche difficoltà perché Sergeyev viene da una stagione eccezionale, in cui ha giocato dieci finali futures (vincendone quattro) e quattro semifinali challenger, risultati che gli hanno consentito di chiudere al numero 162 ATP (aveva iniziato al 706). Sergeyev, con una sgargiante t-shirt verde, non sembrava al top fisicamente e a fine primo set ha chiesto l’intervento del trainer per un non precisato malanno. Gli hanno dato una pillola, ma ha continuato a giocare male.

La cattiva prestazione di Sergeyev non cancella i meriti dell’azzurro, parso decisamente migliorato rispetto alla scorsa primavera, quando sfiorò la qualificazione agli Internazionali d’Italia. Il siciliano (accompagnato a Bergamo dall’ex davisman Cristian Brandi, coach dell’orbita Piatti) utilizza schemi da terra battuta adattati al Play-It bergamasco. Il servizio viaggia che è un piacere: riesce a fare punti gratis anche con la seconda di servizio. Lo scambio si basa su un dritto molto incisivo, la cui apertura è ampia ma compensata da una notevole velocità di esecuzione. Il rovescio a una mano gli dà una mano in fase difensiva, quando deve ricorrere allo slice.

Numero 399 ATP (sua miglior classifica), crescerà ancora, anche perché a 16 anni ha avuto la forza, ragazzo del sud, di trasferirsi a Caldaro, in Alto Adige. “E ho imparato tante cose, non solo sul piano tecnico. Cavarsela da solo è importante, formativo”. Cecchinato è il miglior “1992” italiano nella classifica ATP, avendo superato un Federico Gaio un po’ in difficoltà. Il match contro Galovic è importante anche in chiave futura.

Nulla da fare per Alessandro Bega: l’allievo di Laura Golarsa si è arreso in due set all’ucraino Oleksandr Nedovyesov.

Bergamo ha accolto il ritorno alla vittoria di Andreas Vinciguerra (foto). Il (quasi) 32enne svedese ha superato il qualificato Martin Fischer con il punteggio di 0-6 6-3 7-6, dimostrando di meritare la wild card a dispetto di qualche critica. L’inizio sembrava dar ragione ai detrattori, poi è lentamente entrato in partita e a tratti si è rivisto il giocatore che 12 anni fa raggiungeva due semifinali Masters 1000, a Roma e sul sintetico di Parigi Bercy. Il fisico non è quello di un tempo, anche perché c’è la paura di farsi male di nuovo. Ma il dritto anomalo fa ancora male. Nel tie-break finale, dopo 7 minibreak nei primi 7 punti, lo svedese ha infilato l’allungo decisivo. 

Buon esordio anche per il giovane tedesco Jan Lennard Struff, probabile protagonista del torneo. Struff ha iniziato alla grande il 2013, sfiorando la qualificazione all’Australian Open e conquistando un’inattesa finale al ricco challenger di Heilbronn. Già numero 133 ATP, stava dominando Nikoloz Basilashvili prima che il georgiano si ritirasse sul punteggio di 6-1 2-0. Eliminati invece Marius Copil e Uladzmir Ignatik, terzo e quarto favorito del seeding, rispettivamente da Piotr GojowczykAndreas Beck. Stessa sorte per  Djordje Djokovic (foto), il 17enne fratellino di Novak, rimontato dal moldavo Radu Albot. 

Nella giornata di mercoledì ci sarà l’atteso esordio di Ernests Gulbis. Il lèttone, reduce dall’impegno in Coppa Davis (la sua Lettonia ha vinto in Tunisia) tornerà a giocare a Bergamo a distanza di 6 anni. L’ultima volta era un 18enne di belle speranze e si arrese a Fabrice Santoro. L’anno dopo avrebbe battuto Novak Djokovic e raggiunto i quarti al Roland Garros. Chissà che anche stavolta Bergamo non possa portargli fortuna.

 

Primo Turno Singolare

Viktor Galovic (Ita) b. Claudio Grassi (Ita) 7-6(4) 6-3

Marco Cecchinato (Ita) b. Ivan Sergeyev (Ucr) 6-1 6-1

Peter Gojowczyk (Ger) b. Marius Copil (Rou) 6-3 6-3

Niels Desein (Bel) b. Amir Weintraub (Isr) 6-4 7-6(5)

Andreas Vinciguerra (Swe) b. Martin Fischer (Aut) 0-6 6-3 7-6

Oleksandr Nedovyesov (Ukr) b. Alessandro Bega (Ita) 6-2 6-4

Jan Lennard Struff (Ger) b. Nikoloz Basilashvili (Geo) 6-1 2-0 rit.

Marco Chiudinelli (Sui) b. Dominik Meffert (Ger) 6-4 6-4

Andreas Beck (Ger) b. Uladzmir Ignatik (Blr) 6-4 6-4

Radu Albot (Mda) b. Djordje Djokovic (Srb) 3-6 6-3 6-2

Bastian Knittel (Ger) b. Andrej Martin (Svk) 6-2 7-6(10) 

 

Primo Turno Doppio

Tomasz Bednarek / Mateusz Kowalczyk (Pol/Pol) b. Andrea Falgheri / Stefano Napolitano (Ita/Ita) 6-2 6-0

Jordan Kerr /Andreas Siljestron (Aus/Swe) b. Farrukh Dustov / Matteo Volante (Uzb/Ita) 7-6(5) 7-6(2)

Claudio Grassi/Amir Weintraub (Ita/Isr) b. Alexander Satschko/Jan-Lennard Struff (Ger/Ger) 7-6(5) 3-6 11-9

Andrei Daescu/Olexsandr Nedovyesov (Rou/Ukr) b. Dusan Lojda/Jan Mertl (Cze/Cze) 6-3 7-6(4)  

 


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