La dieta per celiachi, seguita da Novak Djokovic, è diventata di moda anche tra chi non è affetto dall’intolleranza al glutine: c’è chi dice che fa dimagrire, chi che fa star meglio. Si tratta di miti da sfatare: ce lo spiega la dott.sa Colombo, specialista in materia …

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

Niente glutine uguale tanti Slam. Un’equazione tutt’altro che matematica, nonostante a teorizzarla sia il numero uno del mondo Novak Djokovic, convinto seguace della dieta gluten free.

Nole è l’ambasciatore per eccellenza di questo tipo di alimentazione, ma non è l’unico tennista ad aver detto addio a cereali, pasta, pane, pizza ed altre delizie per il palato. Di recente anche Andy Murray ha iniziato a seguire una dieta specifica per celiaci. Ma che cosa è esattamente la celiachia?

“E’ una intolleranza permanente al glutine e per curarla occorre escludere del tutto alcuni alimenti perché anche l’assunzione in piccole dosi di questa sostanza può causare danni alla mucosa intestinale” spiega Licia Colombo, medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e responsabile del servizio di dietologia dell’Ospedale MultiMedica di Castellanza, in provincia di Varese.

Un cambio radicale delle abitudini alimentari che, a giudicare dai risultati, ha fatto molto bene a Nole. Il crocevia della sua carriera arriva all’inizio del 2010 quando perde malamente il quarto di finale degli Australian Open contro Jo-Wilfried Tsonga. Ma a sconfiggerlo non sono i dritti potentissimi del francese, bensì i dolori allo stomaco e la forte nausea che ne compromettono il rendimento. Ecco che allora Djokovic si affida ad Igor Cetojevic, nutrizionista esperto di medicina tradizionale cinese, che gli diagnostica la celiachia e lo obbliga ad una ferrea dieta gluten free, senza eccezioni. E l’addio a pasta, pane e dolci con farina coincide con l’inizio della sua ‘esplosione sportiva’ che lo trascinerà verso un 2011 da incorniciare con la vittoria di tre Slam in una sola stagione.

“Non è assolutamente dimostrato che la dieta senza glutine possa portare un miglioramento delle prestazioni dell’atleta – continua la dottoressa Colombo -, anche perché, a livello metabolico, il glutine è una sostanza che non contiene nessun principio attivo particolare”.

E non è tutto: la dieta per celiaci non è nemmeno ideale per chi fa sport: “Gli alimenti non sono biologici ma tecnologicamente modificati, quindi con livelli differenti di glucidi, grassi e proteine. In sostanza, sono generalmente alimenti più ricchi di grassi quindi, alla lunga, un’alimentazione di questo tipo può alterare i valori di trigliceridi e colesterolo”.

Insomma, gli spuntini a base di sushi e soia del 25enne numero uno del ranking mondiale non sono come gli spinaci per braccio di ferro. Ma è anche vero che se Super Nole è davvero affetto da celiachia, il glutine è la sua criptonite. “Se effettivamente Djokovic è celiaco deve seguire quella dieta perché altrimenti non starebbe bene: i celiaci possono soffrire di crampi, debolezza muscolare, facilità alle fratture e molti altri disturbi”.

Negli ultimi anni diversi sportivi, così come alcuni attori hollywoodiani e vip hanno rivelato di seguire diete gluten free, da Gwyneth Paltrow al rugbysta Martin Castrogiovanni.  Tutti celiaci oppure questa alimentazione sta diventando una specie di moda? Bisogna rilevare che la celiachia è una malattia molto diffusa: in Italia un soggetto ogni 400 mila è celiaco e l’incremento annuo di casi accertati è addirittura del 10%. Ma come si può diagnosticare questa patologia?

“Prima di tutto con un esame del sangue poi, se viene riscontrata la presenza di antiendomisio e antigliadina, si passa alla gastroscopia e alla biopsia”.

In conclusione: chi non è celiaco non solo non trae nessun beneficio atletico da una dieta di questo tipo ma, in compenso, infligge un po’ di dolore alle sue tasche. “Per i soggetti a cui è stata diagnosticata la celiachia, l’Asl mette a disposizione prodotti senza glutine gratuiti nelle farmacie e negli esercizi commerciali autorizzati, anche perché si tratta di cibi abbastanza costosi”.

Chi non è celiaco, ovviamente , li paga a prezzo pieno e, nonostante l’investimento, probabilmente non diventerà come Djokovic. Ma soprattutto, si priverà di pizza, gelati, birra, pasta…