Lo svizzero e lo spagnolo hanno sofferto moltissimo, ma si affronteranno ai quarti di finale. Fra i migliori otto anche Murray, Del Potro, Berdych, Tsonga e Anderson. Fra le donne un’ottima Errani cede alla Sharapova, fallendo due set-point nel primo parziale… di MARCO CALDARA

di Marco Caldara foto Getty Images

Entrambi hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie, ma alla fine ce l’hanno fatta. Roger Federer e Rafael Nadal si sfideranno nei quarti di finale del BNP Paribas Open di Indian Wells, scrivendo la ventinovesima pagina di una rivalità storica, esattamente a un anno di distanza dal loro ultimo confronto. Per giungere ai quarti lo svizzero (che nei giorni scorsi ha ripetutamente accusato problemi alla schiena) si è imposto con il punteggio di 6-3 6-7 7-5 sul connazionale Stanislas Wawrinka, sempre duro a morire quando affronta l’amico-rivale di Basilea. A dire il vero il match sarebbe potuto essere molto più breve, ma quando Roger ha servito per vincerlo, sul 6-3 5-3, ha avuto un lungo passaggio a vuoto, che ha consegnato il secondo parziale a ‘Stan’ e ha rischiato di constargli carissimo. Nel set  decisivo si è infatti prima trovato sotto di un break (1-2) e poi ha dovuto fronteggiare una pericolosissima palla-break sul 30-40. Ma dopo essersi salvato ha potuto tirare il fiato, e sul 6-5 in proprio favore ha trovato l’allungo decisivo.  Vittoria per 7-5 al terzo set, dopo oltre due ore di partita, anche per Rafael Nadal, a segno in rimonta (4-6 6-4 7-5) sul lettone Ernests Gulbis. Ci si attendeva una battaglia, e battaglia è stata, con un ottimo Gulbis che ha lottato sino all’ultima palla, tirando 40 vincenti e arrivando più volte a un passo dal successo, ma ha davvero poco da rimproverarsi. Malgrado nel terzo set la gran parte dei turni di servizio di Nadal sia terminata ai vantaggi (sul 4-5 lo spagnolo è stato tre volte a due punti dal k.o.), ‘Rafa’ è sempre riuscito a salvarsi da campione, e sul 5-5 ha saputo beffare il rivale.

L’altro quarto di finale della parte bassa del tabellone sarà invece fra Tomas Berdych (a segno 6-1 7-5 su Richard Gasquet) e un ottimo Kevin Anderson. Dopo essersi aperto il tabellone grazie alla vittoria su David Ferrer, il sudafricano ha sconfitto anche Gilles Simon, centrando il secondo quarto di finale in carriera in un Masters 1000, dopo quello raggiunto due anni or sono a Miami. Pronostici rispettati invece nella parte alta del tabellone, che, in attesa della sfida fra Novak Djokovic e Sam Querrey (ultimo capace di battere il campione serbo, nel 2012 sul sintetico indoor di Parigi Bercy), ha visto approdare fra i migliori otto Andy Murray, Juan Martin Del Potro e Jo-Wilfried Tsonga. Il primo, pur senza convincere, l’ha spuntata per 7-6 6-4 sull’argentino Carlos Berlocq, che nel primo set è andato presto avanti di un break e ha poi anche servito sul 5-4, senza riuscire a chiudere. Tutto facile invece per il suo prossimo avversario, Del Potro, che ha lasciato soli tre giochi (6-1 6-2) a Tommy Haas, archiviando la pratica in appena 66 minuti di gioco. Rimonta vincente invece per Tsonga, fresco di nuovo coach (sta lavorando con Roger Rasheed), che battendo Milos Raonic per 4-6 6-4 7-5 si è guadagnato il primo quarto di finale in carriera nel deserto californiano. Pesantissimo il doppio fallo del canadese sul match-point, a cui è seguito un attimo di suspance, in quanto per parecchi secondi nessuno dei due protagonisti si è accorto che l’incontro era terminato.

Per quanto riguarda il torneo femminile, invece, si conoscono già le prime due semifinaliste, che rispondono ai nomi di Maria Sharapova e Maria Kirilenko. La prima ha superato in due set (7-6 6-2) la nostra Sara Errani, che si è finalmente dimostrata capace di metterla in difficoltà, disputando un grandissimo primo parziale. La romagnola ha anche avuto a disposizione due palle-set (una sul 5-3 30-40, con la rivale al servizio, e una sul 6-5 del tie-break), ma dopo aver ceduto per 8-6 il game decisivo è crollata. Subito sotto di un break nel secondo parziale, è riuscita a impattare sul 2-2, ma da quel momento in poi non ha più conquistato un singolo gioco. Comunque positivo il suo torneo, ennesima conferma di come ormai ‘Sarita’ sia una vera e propria garanzia anche negli appuntamenti più importanti. Fra la Sharapova e la finale, come detto, la sua connazionale (e coetanea) Maria Kirilenko, che dopo aver sconfitto la numero quattro del mondo Agnieszka Radwanska si è ripetuta contro Petra Kvitova (5), imponendosi 4-6 6-4 6-3. Da segnalare che la ceca si è trovata in vantaggio di 6-4 3-1 (e 30-40 sul servizio rivale), ma non è riuscita a chiudere, e ha ceduto l’ultimo gioco della seconda frazione con quattro doppi falli. Sette i precedenti fra le due russe, con la meno titolata che ha vinto a Pechino nel 2005 e agli Australian Open del 2010. Curiosamente, le due si sono affrontate a Indian Wells anche lo scorso anno, a livello di quarti di finale, quando la Sharapova la spuntò in rimonta dopo una dura lotta.