Ecco le parole in conferenza stampa di Grigor Dimitrov e Novak Djokovic dopo l’incredibile eliminazione del n°1 del mondo a Madrid per mano del bulgaro… da Madrid, MATTEO VENERI

Da Madrid, Matteo Veneri

La sorpresa del torneo, con Grigor Dimitrov che ha estromesso dal Masters1000 spagnolo il n°1 Novak Djokovic, ha avuto poi un epilogo in conferenza stampa. Il serbo si è presentato una decina di minuti dopo la sconfitta, ancora a caldo e con molta, moltissima delusione addosso. Il bulgaro invece è arrivato di fronte ai giornalisti un'ora e mezza dopo la fine del match, quando ormai era notte fonda in quel di Madrid, ma sono tanti i professionisti dell'informazione che sono rimasti a lavorare fino alle 2 del mattino per avere a disposizione le parole del protagonista della giornata. Ecco cosa hanno detto Djokovic e Dimitrov:

Djokovic:

"Dimitrov ha giocato meglio, il giocatore migliore vince il match, su questo non si discute. Avrei potuto giocare meglio, ho avuto le mie chance. Ho lottato fino alla fine, e questa è stata una cosa positiva. Ma lui ha giocato meglio e devo congratularmi, ha meritato di vincere. Fisicamente non sto così bene, non ho potuto prepararmi granchè per questo torneo. Non sto cercando di giustificare la mia sconfitta, perchè tutto il merito va a Dimitrov, che ha meritato di vincere. Per 12 giorni dopo il torneo di Montecarlo non ho toccato la racchetta. Sabato scorso non avevo ancora deciso se giocare oppure no il torneo di Madrid a causa della mia caviglia. Alla fine però ho scelto di venire perchè il torneo mi piace. L'unica cosa positiva è che non mi sono infortunato ancora seriamente alla caviglia, sarebbe stata una brutta cosa dover rinunciare ai tornei di Roma e Parigi. Se tornerò a Madrid dopo i fischi che ho ricevuto oggi? Certo, mi piace questo torneo. Dovrò dimenticare quello che è successo. Già dal primo set sentivo i mugugni del pubblico verso di me, ogni singola palla dubbia che chiedevo all'arbitro di controllare, sentivo i fischi contro di me. Non ne capisco il motivo, non ho fatto nulla di male. Quando vedo la palla ed è buona cancello il segno e do il punto al mio avversario senza problemi, se è vicina alla riga chiamo l'arbitro. Sono un ragazzo onesto, non ho mai fatto nulla di disonesto sul campo. Non capisco davvero perchè il pubblico se la prendeva con me, ma sono un professionista e devo guardare avanti, non è la prima volta che mi succede".

Dimitrov:

"Grandioso vincere match del genere, una grande sensazione, ma è solo l'inizio del torneo questo. Era solo il secondo turno se ci pensate, quindi bisogna essere pronti per il terzo turno ed essere sicuri di riuscire ancora a vincere. Col talento non si vincono le partite, il talento aiuta a vincere le partite. Io lavoro tutti i giorni per vivere giornate come queste, per giocare queste partite, e perchè non vincerle? Oggi era uno di quei giorni in cui mi sentivo bene in campo, ho avuto molte ore di allenamento nelle scorse settimane. Il mio proposito è lavorare per essere pronto nei grandi tornei e, se capitano, nelle grandi partite. Dopo aver perso il secondo set cercavo di rimanere positivo, credevo in me stesso. Ho realizzato il break in apertura di terzo set e ho cercato di mantenerlo fino alla fine. Giocare in altura? La balla rimbalza alta, qui bisogna servire bene. I campi sono molto buoni, a parte qualche rimbalzo strano.

Il pubblico? Sinceramente non mi aspettavo tutto questo entusiasmo e tifo per me. Una nuova esperienza per me. Se posso definirmi rinato dopo questa vittoria? Calma ragazzi, era solo un secondo turno. Chiaramente un'ottima vittoria per me, ma è stato… un normale giorno di ufficio. Lo so che è una grande vittoria, ma devo rimanere con i piedi per terra. Sto lavorando col mio team in Svezia da circa sette mesi. A dicembre ho passato cinque settimane a Stoccolma lavorando molto duramente. L'obiettivo era sentirsi meglio sul campo, e provare ad usare il mio gioco nella maniera più corretta.

I crampi? Non so se sia stress o un problema fisico. Io mi sento comunque abbastanza bene, è appena qualche muscolo che non lavora nel modo giusto. Devo trovare una soluzione a questo problema. Non so se sia stress, non credo molto a quello. Forse, forse, può essere però".