dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images
A giudicare dalle difficoltà incontrate in campo, possiamo immaginare che sinora, Serena Williams, le più grandi fatiche le abbia affrontate nella sua suite, alle prese con una spazzola. “Ho i capelli così crespi che ci metto ogni giorno almeno mezz’ora per rendermi presentabile. E a volte nemmeno basta, ecco perché in conferenza stampa mi presento con un cappelllino”.
Sorrideva sorniona ieri sera, dopo aver strapazzato la slovacca Cibulkova per 6-0 6-1. Scherzi a parte, la verità è che fino ai quarti di finale disputati oggi, gli Internazionali d’Italia si sono rivelati per la panterona di Compton un’autostrada da guidare in “cruise control”.
L’avversaria odierna, Carla Suarez Navarro, non era certo una matricola del tour. Specie sul rosso, la numero 1 spagnola e 22 Wta aveva già mostrato il suo valore ottenendo in carriera 5 finali – tutte rigorosamente sul mattone tritato – e un meritevole "quarto" al Roland Garros, nel 2008, da qualificata.
Oggi la giocatrice delle Canarie è una realtà e si presentava a Roma nel suo momento migliore, così vicina al best ranking (19) ottenuto lo scorso aprile.
Ciononostante, nessuna chance. La Serena di questi giorni romani è molto vicina alla formidabile macchina sparapalle della finale di Madrid contro Maria Sharapova. 6-2 6-0 in 56 minuti, mettendo a segno 26 vincenti contro i 9 avversari. Dall’altra parte della rete una Suarez Navarro quasi rassegnata nel vedersi respingere i pur timidi attacchi con traccianti in qualunque direzione.
Con il successo di oggi Serena ottiene la sua 22esima vittoria consecutiva, una striscia record per l’americana che non aveva mai abbattuto il muro dei 21 trionfi seriali.
Per aggiungere un’ulteriore tacca e conquistare così la sua seconda finale al Foro (l'unica sua vittoria degli Internazionali risale al 2002 quando sconfisse la Henin) dovrà ora affrontare la romena Simona Halep, vincitrice dopo 2 ore e 30 di una maratona su Jelena Jankovic nel quarto di finale "povero" degli Internazionali. Scontri diretti a parte – 1 solo in favore della Williams – l’impresa appare poco più che un passaggio da una terza marcia a una quarta.
Altrettanto agilmente ma senza nemmeno scendere in campo, conquista una storica semifinale Sara Errani, graziata da una Maria Sharapova febbricitante, a suo dire.
Queste le dichiarazioni a caldo di Sara: “Oggi è venerdì 17 e questa mattina quando mi sono svegliata, ho pensato che sarebbe stata una giornata sfortunata, perché mio padre me lo ricorda sempre. E invece eccomi qui. Però non voglio pensare solo alla semifinale, so che sarà una partita difficile ma voglio credere di poter fare meglio”.
Una soddisfatta Errani, che da lunedì otterrà il proprio best ranking alla posizione numero 5 si dice orgogliosa e soddisfatta dei risultati ottenuti sinora. Meno felice appare il coach Lozano: “Siamo rimasti sorpresi quando abbiamo saputo la notizia. Mi sarebbe piaciuto testare le condizioni di Sara contro la Sharapova, specie dopo il ritiro di ieri della Kirilenko, è quasi un peccato che sia arrivata in semifinale senza fare fatica. Oggi comunque ci alleneremo concentrati per l'incontro di domani”.