Un primo set senza storia (6-0) e un secondo decisamente più combattuto (7-5) estromettono Sara dal torneo. Lunedì si consolerà con il best ranking, n.5 Wta … da Roma, ROBERTA LAMAGNI

dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images

Metti una splendida giornata di sole, con il termometro che segna 28°, il Centrale del Foro Italico gremito di tifosi italiani e un match, quello tra Sara Errani e Victoria Azarenka, che può regalare alla nostra il sogno di una finale. I desideri però non sempre sono fatti per essere esauditi e bruscamente – senza nemmeno avere il tempo di prendere confidenza con gli scomodi seggiolini della tribuna –  si infrangono contro la realtà.

La Sara scesa in campo oggi non è la tenace guerriera che conosciamo: lenta, remissiva, accetta e addirittura favorisce il braccio di ferro sulle diagonali, gioco congeniale alla bielorussa ma per caratteristiche tecniche a lei fatale, che di certo non ha nel ritmo la sua arma migliore.

Che la giornata stia cambiando volto anche il cielo sembra avvertirlo, e a dispetto di ogni previsione libera sul 4-0 Azarenka 30-15 uno scroscio d'acqua che costringe le giocatrici a ritirarsi nella pancia dello stadio. Mai momento fu più opportuno, pensiamo. Dopo una breve sosta e appesantita da un carico di consigli di coach Lozano, la nostra rientra in campo.

Nei primi game la musica non sembra cambiata: le contromisure richiedono un tempo di adattamento. Il primo set vola via in 24 minuti, con un umiliante cappotto (6-0).

Sara incassa e invece di deprimersi alza la testa. Per la prima volta nel match prova a interrompere gli scambi forsennati dal fondo con qualche palla corta. Si avventura a seguire buone giocate a rete, con cui peraltro Sarita ha un'ottima confidenza, e anche dal fondo diventa più aggressiva, varia le angolazioni e finalmente comincia a muovere l'avversaria, costringendola a colpire in corsa. Qualche palla concessa da una più generosa Azarenka fa il resto. Il secondo parziale è serrato, ma sul 2-1 Azarenka 30-30 un secondo lamento delle nuvole ottiene una pausa.

Poco cambia. Ora la partita è avvincente e una Sara più lucida approfitta delle occasioni favorevoli con più fortuna. Il parziale opprimente del primo set purtroppo però è un freno per le giocate dell'azzurra, che nella lotta sa di non avere seconde possibilità. Grazie a pregevoli tocchi a rete ottiene il break sul 5-4. Ma il servizio di Sara, ahinoi, non è tale da mettere il secondo set in cassaforte. Azarenka spinge sull'acceleratore, approfitta delle deboli rimesse della romagnola e conquista con rabbia 3 giochi consecutivi. Al terzo match point utile, dopo 1 ora e 34 minuti, Vika alza le braccia al cielo e ringrazia il pubblico romano.

"Fino a un certo punto il punteggio diceva che era un match facile – ammette Azarenka – ma non è stato facile il modo con cui l'ho ottenuto, con vincenti su vincenti. Sono contenta di come ho giocato, ho colto le mie chance e sono stata brava a riprendere il ritmo quando ero in difficoltà. La terra battuta è la superficie con cui ho meno confidenza ma mi sento bene e voglio solo pensare a  una partita alla volta. Tra poco ci sarà il Roland Garros e sono eccitata all'idea di parteciparvi".  

Viene così rimandato il primo successo in carriera dell'azzurra contro una top 5 (0-27 il bilancio fino ad oggi). Di positivo rimane una importante semifinale in un Premier Wta, che nella speciale classifica dei successi 2013 la colloca in seconda posizione solo dopo Serena Williams, ma soprattuto il best ranking, n.5 del mondo dal prossimo lunedì, a un gradino dal record di Francesca Schiavone.

Neanche il tempo di rifiatare e se la mente vola a Parigi, dove l'attende la missione – quasi – impossibile di confermare la finale 2013, le gambe restano al Foro, perché tra poche ore si torna in campo per la seconda semifinale di giornata, quella di specialità, competizione in cui Errani e Vinci sono le campionesse in carica. Contro la coppia Rodionova-Kudryatseva è vietato sbagliare.