Flavio Cipolla, ultimo italiano in corsa nelle “quali” di Parigi, viene sconfitto da Teixeira 4-6 6-4 6-3. Azzurri tutti a casa. Da Parigi, ALESSANDRO NIZEGORODCEW

da ParigiAlessandro Nizegorodcew

La giornata inizia, come di consueto, alla fermata della metro Cardinal Lemoine. Dopo aver aiutato una signora italiana a fare i biglietti imbraccio il mio buon libro ("Io Uccido" di Faletti) e salgo sul treno. L'appuntamento è alle ore 11 sul campo con Flavio e Quirino Cipolla che mi daranno un pass per accedere alla players lounge e soprattutto al ristorante giocatori (un'altra giornata di hot dog a 8 euro il mio fisico e il mio portafogli la eviterebbero volentieri).

Arrivato al circolo entro insieme a Flavio e Quirino nella Players Lounge che si trova sotto al Suzanne Lenglen. Mi fermo anche a pranzo. Flavio si prepara per il suo match mentre ingurgito la mia carne (voto 4,5) con patatine fritte. A tavola si parla di Berlusconi insieme a Quirino e al mitico Farrukh Dustov.

Stephane Robert sta per chiudere il proprio match sul campo 7, dove tra poco scenderà in campo Cipolla. Mi passo accanto Samantha Stosur, mascolina ma da vicino molto carina di viso. Subito dietro di lei Marin Cilic, mentre Jelena Jankovic è intenta a seguire tutti i match sugli schermi della Players Lounge.

Prima di seguire Flavio faccio un giro sui campi. Faccio in tempo a vedere il break decisivo al terzo del giovane spagnolo Carreno-Busta, che vince con autorità su Souza. Diritto classico spagnolo e discreto rovescio bimane con il quale tenta anche qualche risposta offensiva. Seguo l'ultimo gioco del polacco Michal Przysiezny (nella foto a destra), che supera al terzo l'austriaco Fischer grazie ad un paio di volée eccezionali. Due colpi della Pegula e via verso Cipolla-Teixeira.

Passo sopra il ristorante dei giornalisti e vedo Robert bloccato letteralmente dai giornalisti (nella foto a sinistra). E' bello vedere come un giocatore sicuramente non giovane (classe 1980), che non è nel suo periodo migliore della carriera, venga seguito in maniera così attenta dai media francesi, sintomo questo di uno sport, il tennis, che in Francia ha grandissimo risalto

Seguo l'incontro accanto a Quirino e a una famiglia francese amica dei Cipolla. Madre, padre e figlio, parlano tutti italiano e proviamo a sostenere Flavio dal primo all'ultimo punto. Teixeira nei primi minuti, nonostante il vantaggio di un break, fa molta fatica a controbattere il back di Flavio, che appena può spinge con il diritto e si butta in avanti. Dal 2-0 Francia Cipo mette in fila un parziale di 8 giochi a 2 salendo 6-4 2-0 grazie a volée smorzate, attacchi in contro tempo, diritti vincenti e anche qualche buon servizio. Il tempo però è folle e non è semplice giocare. La partita verrà interrotta in tutto 4 volte (senza mai però bloccarsi per più di 5 minuti) a causa della pioggia, mista a vento e grandine, che si alterna a momenti di sole e caldo. Condizioni che mutano nel giro di pochi istanti.

Flavio sul 6-4 2-0 si spegne. Trattiene il braccio e non tira più il diritto. Teixeira, incredulo e sorretto da un pubblico mai domo, si ritrova 2-2 senza nemmeno capire il perché. Il set si trascina tra break e contro break sino al 5-4 per il galletto. Cipolla gioca di cuore, perché ormai la qualità è si è smarrita sul finire del primo parziale. Sale 40-30 con palla del 5-5 ma commette doppio fallo. Quirino è sconsolato perché con Ginepri due giorni fa e nel primo set Flavio sembrava giocare molto molto bene e aver ritrovato la sfiducia smarrita. Questo sport l'ha inventato il diavolo, è noto.

Tutti gli italiani sono stati eliminati dalle qualificazioni del Roland Garros. Lo scorso anno Camila Giorgi fu la migliore, bloccatasi comunque all'ultimo turno di "quali". Se l'italo-argentina è approdata nelle top-100 e non ha dunque avuto bisogno di disputare il tabellone cadetto, c'è da dire che la mancanza di ricambi che possano tentare l'approdo al main draw stenta ad arrivare. Cipolla (classe 1983), Di Mauro (classe 1977), Maria Elena Camerin (classe 1982), Corinna Dentoni (classe 1989), Nastassja Burnett (classe 1992), Matteo Viola (classe 1987), Filippo Volandri (classe 1981) e Gianluca Naso (classe 1987). Giovani e giovanissimi dove siete?

Mentre il vento è al limite del distruttivo (vasi che cadono come mosche) e la grandine prende finalmente il sopravvento sul sole (ormai perduto tra le infinite nuvole), mi reco in sala stampa per scrivere il diario di bordo. I match in corso, con questo tempo da lupi, me li guardo dagli schermi.