Traduzione di Monica Zanelli – foto Ray Giubilo
– Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso quando sei uscita al primo turno?
“Sono stata più rilassata. L’anno scorso avevo giocato bene fino al French Open, e così anche quest’anno. Penso che aver perso al primo turno l’anno scorso mi abbia aiutata, non avevo punti da difendere e niente da perdere, non ho sentito la pressione”.
– Sei più bassa di 30 cm rispetto a Maria Sharapova, come ti spieghi la tua potenza al servizio? È una questione di tecnica, forza mentale o precisione?
“Non lo so. Sono molto più bassa di Maria e non so perché riesco a servire così forte. Penso che essere cresciuta con Venus, che serve molto forte, mi abbia spinto a voler fare lo stesso. Non sono la più alta nel circuito ma cerco di usare la mia altezza nel modo più efficace possibile”.
– Lo sport è fatto di vittorie e sconfitte. Ci puoi parlare delle tue sensazioni dopo l’eliminazione l’anno scorso e della gioia di questo momento?
“Fa ancora male pensare all’anno scorso, ma dipende tutto da come lo affronti. Ho sempre detto che un campione si riconosce non dal numero delle vittorie, ma da come reagisce alla difficoltà, che sia un infortunio o una sconfitta. È questo che distingue un vero campione”.
– Hai vinto qui undici anni fa. In quel periodo avresti mai detto che ci sarebbero voluti undici anni per vincere di nuovo?
“Sicuramente no. Immagino che pensassi di vincere ancora. Ci sono stati alcuni anni in cui ho pensato che avrei potuto vincere e non è successo, ma l’importante è che sono ancora qui, con la voglia di lottare e di fare del mio meglio in ogni partita”.
– Con Maria avanti 2 a 0 e sul 40-15 a suo favore sei rientrata in partita. È stato uno dei momenti cruciali del match e in seguito hai sempre mostrato un grande spirito vincente nei punti importanti. Il tuo desiderio di vittoria è stato più forte del solito, in un torneo che non vincevi dal 2002?
“Desideravo davvero tanto vincere. Ho sentito un po’ la pressione e ho commesso degli errori che non ho fatto nei turni precedenti ma ho anche fatto molti punti vincenti”.
– Cosa pensi riguardo alla tua vittoria a 31 anni?
“Penso davvero che l’età sia solo un numero perché non mi sono mai sentita così in forma come ora. Mi sento bene, non mi sento affatto vecchia”.
– Com’è il tuo rapporto con Parigi e con i fan francesi?
“Fantastico. Quando vengo qui riesco a condurre una vita normale, sento di avere un profondo legame con questa città e questo Paese. Ho sempre amato Parigi e il mio primo torneo l’ho vinto qui, è naturale che mi senta così bene”.
– Hai concluso il match con tre ace, è stato un finale perfetto?
“A dir la verità in quel momento ero molto nervosa. Pensavo di non essere in grado di giocare dei colpi da fondocampo, l’unico che ho giocato è andato fuori di molto. Allora mi sono detta: “Serena, dei fare degli ace, non c’è altra scelta”, ed è quello che ho fatto”.
– Cosa significa per te aver ottenuto il sedicesimo titolo del Grand Slam in carriera?
“Oggi volevo solo vincere il French Open, non stavo pensando a raggiungere il sedicesimo successo. Penso però che sia un risultato speciale, e so che voglio continuare a giocare e a vincere”.