di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Che Nadal non avrebbe brindato con Yannick Noah alla festa del suo ottavo French Open era evidente a tutti, ma pare che il maiorchino abbia fatto di più, mettendo il veto sul nome dell'ex campione francese per la premiazione dell'edizione 2013.
Sarebbe stato 'logico' che Yannick avesse consegnato la coppa dei moschettieri a Rafa esattamente trent'anni dopo il suo successo nello Slam parigino, ma tra i due non corre buon sangue. E così, Rafa e il pubblico si sono dovuti accontentare dell'uomo più veloce del mondo, Usain Bolt.
Dall'entourage del campione spagnolo è arrivata prontamente la smentita: Rafa non ha posto nessun veto. Probabilmente le cose staranno così, ma c'è da scommettere che il mancino spagnolo non ha dimenticato le parole pronunciate da Yannick due anni fa al quotidiano Le Monde: "… oggi lo sport sembra qualcosa di simile ad Asterix e Obelix alle Olimpiadi e gli spagnoli sono caduti nella pentola. In questi ultimi anni, però, hanno forse esagerato con la pozione magica…”.
Ma le ruggini tra Rafa e Yannick sono diventate anche quelle tra le rispettive nazioni che, da tempo, hanno ingaggiato una guerra mediatica sul doping nel mondo dello sport. Emblematico in tal senso è stato uno sketch trasmesso dalla tv transalpina in cui un pupazzo con le sembianze di Rafa si ferma ad una stazione di benzina e inizia a bere da una bottiglietta di plastica. Dopo essersi dissetato, però, urina nel serbatoio del suo suv e, fatto il pieno, riparte a tutta velocità beccandosi perfino una multa per eccesso di velocità.Il siparietto si chiude con una scritta in sovraimpressione che più eloquente non potrebbe essere: “Atleti spagnoli. Non vincono per caso”
Certo, la farsesca conclusione del processo Fuentes non aiuta a far chiarezza sulle dimensioni del fenomeno doping nel tennis e in diversi altre discipline, ma il 27enne di Manacor non ha dubbi sostenendo che: “Il tennis è uno sport molto pulito”.