Il papà-allenatore del numero 5 del mondo ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tennisology: tanti i temi trattati, dal coaching alle difficoltà di un rapporto speciale
Essere genitore e allenatore non è facile. Lo sa bene Apostolos Tsitispas, padre e coach del più forte tennista greco della storia, che in merito ha rilasciato una interessante intervista al sito Tennisology. “Grazie a Dio il coaching è ora consentito nel tennis – spiega Apostolos – e credo che la gente non abbia capito nulla. Il codice ATP ha sempre stabilito che una persona che si trova nel box di un giocatore può incoraggiarlo o sostenerlo durante la partita. Per me, prima di tutto, si tratta di cercare di aiutare il tennista a uscire da quel buco emotivo che può far sì che non stia bene durante una partita. Perché la WTA ha permesso agli allenatori di entrare in campo? Non ha senso che l’ATP non lo permetta. Bisogna trovare un equilibrio”.
Un nuovo coach per Stefanos? Il papà ha le idee chiare. “Penso ancora di non avergli dato tutto. Non abbiamo ancora raggiunto tutti i nostri obiettivi. Abbiamo invitato alcuni allenatori, ma chiunque venga deve sapere che si tratta di una cosa a tre: Stefanos, l’allenatore e io. Conosco molto bene mio figlio. So come pensa e so cosa devo dirgli per motivarlo. A volte basta una sola parola. Tuttavia, la nostra squadra non è composta solo da me. Abbiamo alle spalle persone meravigliose che ci aiutano a far sì che Stefanos sia sempre pronto a vincere”.
Le difficoltà non mancano, così come emozioni e momenti indelebili. “La cosa più complicata per me è quando vedo Stefanos in difficoltà. Le emozioni sono emozioni e bisogna affrontarle se si vuole vincere e stabilire dei record nel mondo del tennis. Ci sono state volte in cui, come padre, mi sono posto la domanda: “Perché ho trascinato mio figlio in tutto questo?” Ma è normale. La vita è così, ci sono alti e bassi”.