di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Con 3mila punti di vantaggio su Andy Murray, la leadership della classifica Atp è saldamente nelle mani di Novak Djokovic che però, da qualche tempo, non sembra più l'infallibile "macchina da guerra" ammirata per tutto il 2011 e, a tratti, anche l'anno seguente. Certo è difficile immaginare in crisi un tennista che ha aperto il 2013 vincendo gli Australin Open e che ha raggiunto altre due finali Slam nel corso dell'ultimo anno (Us Open 2012 e Wimbledon 2013), eppure…
L'unica consolazione per Nole, dopo la brutta finale di Wimbledon, è quella di essersi matematicamente garantito il ritorno a Londra per le Atp World Tour Finals che però non è mai stato minimamente in bilico. In questo 2013 Djokovic ha fin qui conquistato la bellezza di 6230 punti (e 5,7 milioni di dollari) ed è secondo solo a Nadal (7010) ma, a parte i sigilli di Melbourne Montecarlo e Dubai, non ha brillato particolarmente nei momenti importanti.
E il difficile deve ancora arrivare: nel 2012 Nole ha vinto in Canada (sconfiggendo in finale Gasquet 6-3 6-2) ed ha raggiunto la finale di Cincinnati (sconfitto da Federer 6-0 7-6), ciò significa che quest'anno si troverà a difendere un bel po' di punti mentre il suo più diretto e pericoloso avversario, Murray, l'anno passato aveva portato a casa appena 180 punti nell'accoppiata Montreal-Cincinnati. Senza contare che l'agosto da brividi del serbo si chiuderà con il via degli Us Open. A Flushing Meadows Djoko proverà a vendicare la sconfitta dell'anno passato mentre lo scozzese, dopo aver rotto il ghiaccio proprio nella 'grande mela' cercherà il bis e proverà a spodestare il serbo dal gradino più alto della classifica Atp.