Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Siamo giunti all'atto conclusivo degli US Open 2013, la finale maschile. Si incontrano i due primi giocatori del mondo, Novak Djokovic e Rafael Nadal. E' il loro 37° confronto, lo spagnolo conduce 21-15, ma sul 'duro' è avanti il serbo 11-6. Nadal è a quota 12 slam, Djokovic 6.
Si parte. Il tifo è prevalentemente per il serbo. E' Djokovic a fare la partita. Piedi ben dentro il campo, cerca di pressare lo spagnolo alternando la direzione degli scambi e facendo attenzione a non fargli colpire due diritti di fila. Prende molti rischi e fioccano anche gli errori. Bravo lo spagnolo a non dargli ritmo con un insolito back di rovescio. Sull'1-1 arriva il primo break per Nadal grazie ad un micidiale diritto a sventaglio. In vantaggio 3-2 arriva il momento migliore del maiorchino che inanella 8 punti consecutivi e si porta sul 5-2 e servizio. Mantiene il turno di battuta e chiude il set in 42 minuti, commettendo solo 4 errori gratuiti contro i 14 del serbo e senza concedere palle break.
Nel secondo set il match sale di livello. Djokovic inizia a servire meglio. Gli scambi si allungano e aumenta l'intensità del gioco a beneficio dello spettacolo. Il pubblico gradisce. Sull'1-0 il serbo si procura due palle break che non sfrutta a dovere. Sul 3-2 a suo favore, Djokovic pressa sul rovescio Nadal e viene a chiudere a rete con una voleé in contro tempo. Palla break. Si gioca il punto del match, 54 scambi violenti a tutto campo che si chiudono con un rovescio in rete di Nadal. Break, 4-2 Djokovic. Pubblico tutto in piedi a spellarsi le mani. Un breve calo di concentrazione del serbo al servizio e Nadal si ritrova con tre palle break consecutive. Alla terza chance entra in campo e colpisce ancora con il letale diritto a sventaglio. E' contro break. Ma le emozioni non finiscono qui. Nadal spreca ben sei palle del 4-4 prima di concedere una palla break al serbo. Al termine di un lungo scambio, con un vincente di rovescio Djokovic guadagna il 5-3 e va a servire per il set. Alla prima occasione utile, con un rovescio lungo linea vincente, suo marchio di fabbrica, pareggia il conto dei set dopo 1 ora e 41 minuti.
Sulle ali dell'entusiasmo il serbo strappa subito a zero il servizio del maiorchino. Sul 2-1 non sfrutta una chance per il doppio break. Sul 3-2 Djokovic va in confusione regalando il proprio turno di servizio a Nadal con una serie di errori banali. Si torna nuovamente in parità. Sul 4-4 si disputa il gioco che deciderà il match. Serve Nadal ed il serbo si porta sullo 0-40, tre chanche per andare a servire per il set. Lo spagnolo le annulla tutte caparbiamente, l'ultima con un ace, e vince il gioco. Il game successivo, sul servizio del serbo, è uno dei più intensi. Nadal si issa al set point. Al termine di un feroce scambio lo spagnolo lascia partire l'uncino di diritto sul quale Djokovic commette un errore di rovescio. Nadal si aggiudica un set che sembrava compromesso.
Inizia il terzo set e Djokovic prosegue il personale festival delle occasioni sprecate mangiandosi altre due palle break. Nel gioco successivo, un po' frastornato, va sotto 0-40 e Nadal ne approfitta per allungare sul 2-0. Lo spagnolo tiene con facilità i successivi turni di servizio e si concede un nuovo break con il serbo ormai uscito di scena. E' Nadal show fino alla fine. Dopo 3 ore e 21 minuti, al primo match point Djokovic mette il diritto in rete. Lo spagnolo si distende sul campo a baciare nuovamente il cemento dell'Artur Ashe, tre anni dopo la sua ultima vittoria in uno Slam diverso dal Roland Garros. Un anno fa Nadal, alle prese con l'infortunio al ginocchio, guardava gli US Open in TV e molti si interrogavano sul suo possibile ritorno. Adesso lo spagnolo è tornato più forte di prima. L'algido computer dell'ATP indica che Djokovic è ancora il numero 1. Ma Nadal è già virtualmente tornato sulla vetta del mondo non avendo punti da difendere fino al prossimo febbraio.
Nadal b. Djokovic 6-2 3-6 6-4 6-1