La 21enne serba soffre ma supera in finale la bielorussa Govortsova per 4-6 7-5 7-6(3) dopo quasi 3 ore… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

Ha sofferto più del previsto ma alla fine Bojana Jovanovsky, prima testa di serie del Tashkent Open 2013 (numero 58 della classifica Wta), si aggiudica il trofeo uzbeko grazie al successo sulla bielorussa Olga Govortsova al termine di una finale lunga e combattuata, chiusa per 4-6 7-5 7-6(3) dopo quasi 3 ore.

Non solo Davis in questo week end post US Open. In Uzbekistan la 21enne serba ariva fino all'ultimo atto del torneo di slancio, rischiando solo nel quarto di finale contro la Voskoboeva vinto per 1-6 6-4 7-6(5). Dopo aver concesso appena tre giochi alla spagnola Torro-Flor in una semifinale a senso unico (6-3 6-0), Bojana si trova di frnote la  vera sorpresa del torneo, Olga Govortsova, bielorussa 25enne (113) che ha regolato la nostra Nastassja Burnett e Mandy Minella con la quale ha raggiunto (perdendola) anche la finale di doppio. Qui la Govortsova aveva raggiunto le semifinali già in due occasioni nel 2007 e nel 2009.

Dopo aver conquistato un set per parte, nella terza frazione è la Govortsova a partire meglio conquistando il break che le permette di salire sul 4-2. Ma la bielurrsa non riesce a confermare il vantaggio e si fa strappare la battuta dalla serba che pareggia e trascina la finale al tie break dove domina chiudendo per 7-3. "E' stato un match molto equilibrato, entrambe avremmo potuto vincere oggi e mi complimento con Olga per quello che è riuscita a fare. Sono molto contenta di quello che sono riuscita a fare e devo ringraziare mio padre che è anche il mio allenatore e il mio preparatore atletico che in quest'ultimo anno è riuscito a migliorare moltissimo quelli che sono i miei movimenti in campo" ha detto la vincitrice del trofeo nel post partita.

E' il secondo titolo Wta per la giovane serba dopo quello conquistato sul cemento di Baku nel 2012. Mentre per la bielorussa è la quarta sconfitta in altrettanti finali tra cui anche quella di Mosca nel 2009 contro la nostra Francesca Schiavone.