Da Londra, Marco Caldara – Foto Getty Images
Tentenna ma vince, e rimane pienamente in corsa per la qualificazione alle semifinali. Nel suo secondo incontro alle Atp World Tour Finals di Londra, Roger Federer ha superato Gasquet con il punteggio di 6-4 6-3, nel match che – nonostante qualche errore non forzato di troppo – ha portato all'O2 Arena un po' di spettacolo 'old style', con rovesci a un mano, palle corte, soluzioni di tocco e oltre trenta discese a rete in due set. Venti di queste portano la firma dello svizzero, capace di vincere sedici punti nei pressi del net e mostrare complessivamente qualcosa in più. Dopo dieci vittorie in dodici precedenti (5-0 sul veloce), Roger sapeva bene come comportarsi al cospetto del talento di Bezies, e si è limitato a fare il minimo indispensabile, sufficiente per regalarsi la 43esima vittoria nel torneo di fine anno (record assoluto), nonchè la terza del 2013 contro uno dei primi dieci del mondo. Dal Gasquet di quest'anno, capace di vincere tre titoli e tornare al Master dopo cinque stagioni di assenza, era lecito attendersi qualcosa di più, ma oggi il francese non è riuscito a dare sfogo al suo estro, rimediando una sconfitta pesantissima nell'economia del Gruppo B. Se nel match serale Djokovic batterà Del Potro, l'allievo di Riccardo Piatti sarà matematicamente eliminato.
Giocando in maniera troppo simile a quella dello svizzero, Gasquet non è mai riuscito a fargli male, e nelle poche occasioni che si è costruito, Roger ha risposto mostrando gli artigli. È successo sia nel primo set, quando, dopo aver perso nell'ottavo game il break ottenuto nel terzo, Federer se l'è ripreso nel gioco seguente, sia nel secondo. L'elvetico ha rotto il ghiaccio togliendo il servizio al rivale, e dopo aver mancato la possibilità di salire sul 3-0, è stato costretto a salvare almeno una palla-break in tutti i suoi successivi turni di servizio. Ma l'ha fatto da campione, cancellandone complessivamente quattro, con un ace, una precisa smorzata, un lob millimetrico e un punto condotto magistralmente sin dal servizio. Così, dopo essersi visto dire di no per quattro volte di fila, Gasquet ha tirato i remi in barca, cedendo il match nel gioco seguente, il più lungo dell'incontro. Con cinque errori Federer si è complicato la vita vanificando altrettanti match-point, prima di concretizzare il sesto con la complicità del transalpino, e chiudere l'incontro dopo 1 ora e 21 minuti di gioco.
Il cammino di Federer a queste Finals ricorda quello del 2008, anche se i suoi tifosi sperano vivamente che l'epilogo possa essere diverso. Cinque anni fa a Shanghai, lo svizzero cedette il match d'apertura (a Simon) prima di rifarsi nel secondo, ma poi perse anche il terzo, dovendo dire addio per l'unica volta in carriera alle semifinali. Se vorrà raggiungerle quest'anno, invece, dovrà quasi sicuramente battere Juan Martin Del Potro nella giornata di sabato, l'ultima riservata ai round robin. Un match sicuramente non facile per l'ex numero uno del mondo, che con l'argentino ha perso di misura a Basilea, ma si è rifatto la scorsa settimana a Parigi. "L'averlo battuto meno di sette giorni fa, dopo tre sconfitte consecutive indoor, è importante dal punto di vista mentale", ha spiegato Roger in conferenza stampa. "Quella vittoria, e quella di oggi con Gasquet, sono la dimostrazione che posso ancora vincere con i top ten. Questo aumenta la mia fiducia, necessaria per battere i migliori".
Twitter:@MarcoCaldara