In attesa di conoscere le nuove regole per la candidatura, l’ex capitano azzurro ha inviato una lettera ai circoli per illustrare il suo programma
E’ partita la volata per le elezioni Fitp. Non ancora ufficialmente, perché si attendono i nuovi ‘principi informatori’ relativi alle candidature, che il ministro Abodi sta studiando insieme ad un comitato dei saggi, ma ormai non è più un segreto che Angelo Binaghi potrebbe avere come avversario Corrado Barazzutti, l’ex azzurro e capitano di Coppa Davis e Fed Cup, attuale coach di Lorenzo Musetti, che già a Torino aveva reso pubblica la sua intenzione e che nei giorni scorsi ha dato seguito al progetto inviando a 2500 circoli una lettera in cui illustra il suo programma.
Resta però il nodo dei regolamenti. Attualmente per poter presentare una candidatura servono le deleghe di 300 circoli (in cinque regioni diverse) e questo rende non facile la procedura, ma i criteri potrebbero cambiare. Inoltre, la legge che ha cancellato il limite di mandati per i presidenti federali – senza la quale Binaghi non avrebbe potuto ricandidarsi – ha anche previsto un quorum del 66 per cento necessario per chi è alla quarta rielezione. Inoltre, come rivela IlFattoquotidiano.it i candidati dell’opposizione potrebbero essere tre, uno dei quali donna, e il nome che circola – in maniera del tutto ufficiosa – è quello di Flavia Pennetta. E in caso di non rielezione del presidente in carica, con due candidati le elezioni si dovrebbero ripetere (e qui si aprirebbero spazi per ulteriori sorprese) mentre con tre gli ultimi due si affronterebbero in un ballottaggio.
Insomma, molto è ancora da definire. Barazzutti non ha nascosto che il suo obiettivo non è tanto vincere, ma «fornire una possibilità di scelta» al tennis italiano. Binaghi in passato è stato molto criticato per la sua gestione molto accentratrice e personalizzata, che lo ha portato anche a rompere con personaggi importanti del nostro tennis, come lo stesso Barazzutti e i suoi ex compagni di squadra Panatta e Bertolucci, ma può vantare successi difficilmente discutibili sul piano manageriale. «Nella lettera che ho inviato ai circoli – ci ha spiegato Barazzutti – ho solo ribadito la mia intenzione a candidarmi, sempre se otterrò le deleghe necessarie, esponendo alcuni punti del mio programma. Molti non ne sapevano niente, ora ne sono al corrente, e ho già ricevuto riscontri positivi».