Scattate le qualificazioni del Challenger di Bergamo: avanti 5 azzurri su 17 e tutti dagli scontri “in famiglia”. Piccolo dramma per Galovic, semifinalista nel 2013, ko con Marcora …

foto Antonio Milesi

 

Non è andata troppo bene. La prima giornata delle qualificazioni del Trofeo Perrel-Faip (42.500€, Play-It) ha dato poche soddisfazioni ai colori italiani. Se è vero che cinque azzurri sono passati al secondo turno, è altrettanto vero che sono emersi da altrettanti derby.

 

Tutte le sfide contro gli stranieri si sono risolte negativamente. In alcuni casi, onestamente, era una missione impossibile (Lorenzo Carera contro Panfil, il giovane Filippo Mora eliminato in appena 35 minuti da Molchanov), mentre c’è un pizzico di delusione per alcune partite in partite che si presentavano equilibrate.

 

Il rammarico più grande riguarda gli incontri di Gianluca Mager ed Edoardo Eremin. Quest’ultimo ha giocato un gran primo set contro l’esperto Karol Beck (ex top-40 ATP e vincitore di questo torneo nel 2010), poi ha messo in mostra un certo disordine tattico che gli è stato fatale. Il ragazzo, classe 1993, ha una potenza impressionante ma deve migliorare sul piano fisico e impostare meglio le partite. In quel caso, potrà crescere in misura importante.

 

Gianluca Mager ha fronteggiato il gigante croato Franko Skugor, con il quale ha giocato alla pari ma è mancato nei momenti importanti. Dopo aver perso il primo set per un break subito in avvio, nel secondo ha trovato la chiave per rispondere ai servizi-bomba di Skugor, ha recuperato il break di svantaggio e si è trovato a due punti dal set sia sul 5-4 che sul 6-5. Persa l’occasione, si è disunito e ha ceduto a zero il tie-break, peraltro commettendo due doppi falli consecutivi.

 

Tra gli azzurri ancora in corsa, c’è curiosità per il derby tra Matteo Trevisan (in alto) e Salvatore Caruso, che ci garantirà almeno un giocatore al turno finale, nonché per la prestazione di Roberto Marcora (a sinistra), ragazzo lombardo classe 1989 con un tennis adattissimo ai campi veloci, che ha estromesso Viktor Galovic, eroe della scorsa edizione. L’italocroato ha sciupato un vantaggio di 6-2 nel tie-break del primo set, lo ha perso 10-8 e si è disunito, per la disperazione di coach Daniel Panajotti, lo stesso che ha seguito per anni Francesca Schiavone. Quando gli scadranno i punti di Bergamo 2013, Galovic perderà circa 300 posizioni in classifica.

 

Da seguire anche la sfida di Federico Gaio, impegnato cotnro lo spagnolo Andres Artunedo Martinavarr in un match tra coetanei (sono entrambi classe 1992). Il faentino, reduce da una grande carriera junior, ha incontrato qualche difficoltà nella transizione tra i professionisti. Eppure ha la testa “giusta” e non ha perso le speranze di sfondare. Bergamo potrebbe essere l’occasione giusta.

 

Qualificazioni – Primo Turno

Yann Marti (SUI) b. Piotr Gadomski (POL) 7-6(6) 6-4

Salvatore Caruso (ITA) b. Riccardo Bellotti (ITA) 7-6(1) 6-7(2) 7-5

Nils Langer (GER) b. Matteo Civarolo (ITA) 6-0 6-3

Matteo Trevisan (ITA) b. Claudio Scatizzi (ITA) 6-2 7-6(3)

Federico Gaio (ITA) b. Alessandro Bega (ITA) 6-3 4-6 6-3

Omar Giacalone (ITA) b. Matteo Fago (ITA) 6-4 6-7 6-2

Aslan Karatsev (RUS) b. Denis Matsukevitch (RUS) 2-6 6-4 6-4

Roberto Marcora (ITA) b. Viktor Galovic (ITA) 7-6(8) 6-3

Fabrice Martin (FRA) b. Claudio Grassi (ITA) 6-4 6-4

Karol Beck (SVK) b. Edoardo Eremin (ITA) 4-6 6-2 6-2

Sergei Bubka (UKR) b. Blazej Koniusz (POL) 4-6 7-5 6-3

Denys Molchanov (UKR) b. Filippo Mora (ITA) 6-0 6-1

Franko Skugor (CRO) b. Gianluca Mager (ITA) 6-4 7-6(0)

Edward Corrie (GBR) b. Riccardo Ghedin (Ita) 7-6(0) 6-3

Grzegorz Panfil (POL) b. Lorenzo Carera (ITA) 6-2 6-0

Andres Artunedo Martinavarr (SPA) b. Mate Delic (CRO) 7-6(5) 2-0

 

 

Ufficio Stampa