dal nostro inviato a Ginevra, Max Grassi – foto Getty Images
Siamo ancora vivi! E non era scontato. Ma che fatica però. Ci sono volute poco meno di quattro ore alla coppia formata da Simone Bolelli e Fabio Fognini per avere ragione, al quinto set (7-5 3-6 5-7 6-4 6-2) della coppia schierata a sorpresa dal capitano elvetico Severin Luthi che, a fianco di Stan Wawrinka, ha messo il 33enne Marco Chiudinelli al posto del 33enne più famoso del mondo della racchetta: Roger Federer. Una scelta che sulle prime poteva sembrare scriteriata ma che, dando una rapida occhiata ai risultati, aveva una ragione, visto che i due fuoriclasse svizzeri, insieme, hanno perso gli ultimi quattro confronti di Davis e con avversari spesso anonimi.
Una vittoria in rimonta (l’Italia era sotto 2-1), sofferta e sudata forse più del dovuto, vista la qualità dei nostri alfieri che, non dimentichiamolo, insieme hanno vinto due tornei Atp (Umago e Buenos Aires) e soprattutto hanno raggiunto due semifinali Slam (Australian Open 2013, Us Open 2011). Ma, un po’ la pressione di giocare in un Palaexpo, se possibile, ancora più rosso e rumoroso di ieri (uno stadio indoor con 18 mila persone non è cosa usuale per il tennis), un po’ che Chiudinelli ha giocato un match più che dignitoso (oltre alla solita prestazione solida al servizio di Wawrinka che comunque ha mostrato grosse lacune tattiche), ecco che dopo due ore e mezza di partita ci siamo trovati sotto 1-2, ad un passo dall’eliminazione.
E invece, lo smash con cui Simone Bolelli, dopo 3h e 57’ ha chiuso il match, ha aperto un piccola piccola speranza per la giornata di domani. Una domenica che avrebbe potuto essere irrilevante e che invece conserva il fascino di un risultato che deve essere ancora scritto perché, come sa bene chi conosce il tennis, non è mai finita fino all’ultimo punto (mentre la Francia è già in finale avendo regolato la Repubblica Ceca per 3-0).
“Se viene pure la Madonna di Lourdes domani contro Federer – ha scherzato in conferenza stampa Fabio Fognini, in versione mistica, dopo che ieri aveva tirato in ballo San Gennaro – sarà anche meglio!”.
“Sono molto soddisfatto della prestazione dei ragazzi e della reazione positiva dopo che ieri eravamo sotto 2-0 – ha aggiunto il capitano Corrado Barazzutti – è un match che ha dimostrato il carattere della squadra. Una squadra competitiva, con buoni singolaristi e un bel doppio. Questa è un team che si è meritato questa semifinale e che se la giocherà fino all’ultimo”.
“Oggi per me è stata più dura del match di ieri contro Federer – ha concluso Simone Bolelli -, eravamo molto tesi perché se avessimo perso eravamo fuori. La partita si era messa male, poi nel quarto siamo risaliti ed è stato fondamentale, nel quinto set, il game sul 2-1 dove abbiamo tenuto il servizio dopo aver annullato diverse palle break”.
Svizzera e Italia torneranno in campo, domani alle 12, per il big match tra i due numeri 1 Federer e Fognini. Comunque vada, ci sarà da divertirsi.