Per i tennisti emergenti non capita spesso di potersi confrontare con i campioni della racchetta, ma per chi si allena al Bordighera Lawn Tennis Club tutte le porte sono aperte. Lo dimostra la storia di Gianmarco ‘Jimbo’ Moroni, romano classe 1998 che per due giorni ha potuto dividere il campo d’allenamento con il gigante canadese Milos Raonic, numero 8 della classifica mondiale. Il nordamericano residente a Montecarlo, allievo di Ivan Ljubicic e Riccardo Piatti, cercava qualcuno con cui allenarsi in vista del 2015, così è arrivata la chiamata. “È stata sicuramente una grande emozione – ha detto il tennista di Guidonia, attualmente numero 1.323 del ranking Atp –, in passato mi era capitato di allenarmi con il finlandese Jarkko Nieminen (numero 73 del mondo, ma già top 15, ndr) ma Raonic mi ha sorpreso ancor di più”. Per il livello di gioco che l’ha portato così in alto, ma non solo. “È un grande lavoratore, prende molto sul serio tutto ciò che fa. Nonostante sia numero 8 del mondo, vuole continuare a migliorarsi, e si impegna sempre al 100%. Non abbiamo avuto modo di parlare molto, è stato sempre concentratissimo per far fruttare al meglio il lavoro svolto”. Difficile quindi, per un giovane come Moroni, riuscire a dargli del filo da torcere, anche se qualche piccola soddisfazione c’è stata. “E si è pure complimentato, dopo un mio gran servizio… Ricevere i complimenti per un servizio da quello che è forse il miglior battitore del mondo è una bella sensazione. E poi sono anche riuscito a rispondere a una sua prima palla (ride, ndr). A parte gli scherzi, nel palleggio mi sentivo a mio agio, e poi ho vinto un tie-break, anche se servivo sempre io”.
Ma, oltre al servizio, che cosa fa veramente la differenza? “La cosa che mi ha sorpreso è il suo modo di giocare in funzione del mio. Colpiva un determinato tipo di palla per fare in modo che gli tornasse un colpo ben preciso, così da poterlo attaccare col dritto. Uno schema ben chiaro”. Le due giornate di allenamento con Raonic sono state per Moroni la ciliegina sulla torta di un'ottima stagione, che l’ha visto compiere un importante salto di qualità dopo il trasferimento in Riviera. “Da quando sono arrivato a Bordighera la mia vita è cambiata molto, ovviamente in meglio. Sono felice di come stanno andando le cose, qui sto bene con tutti, e ho trovato un bellissimo gruppo e tante persone pronte ad aiutarmi, dal mio coach Andrea Volpini a Massimo Sartori e Riccardo Piatti”. Il clima ideale, insomma, per preparare al meglio il 2015, una stagione molto importante per il futuro. “Stiamo lavorando su numerosi aspetti, che comprendono fisico, tecnica e tattica. Il prossimo anno mi piacerebbe giocare almeno 70 partite, che significa un’intera stagione senza infortuni. A livello di risultati vorrei invece conquistare una classifica juniores che mi permetta di giocare i tornei del Grande Slam under 18, col sogno di vincerne uno, e arrivare almeno nei primi 700 fra i pro”.
Ufficio Stampa Bordighera Lawn Tennis Club 1878