da Genova, Guido Monaco – foto Getty Images
La sfida di Genova tra Italia e Francia apre la stagione di Fed Cup. Un’unica macchia blu al 105 Stadium. Il solito folto gruppo di appassionati (e super organizzati) francesi si mimetizza con i sostenitori delle nostre. Atmosfera riscaldata dalla Marsigliese… un altro livello, con tutto il rispetto per il nostro caro Mameli.
Il pluridecorato team azzurro riparte per una nuova avventura senza Flavia Pennetta ma con l’inserimento definitivo di Camila Giorgi affrontando la Francia di Ameliè Mauresmo. Nominando Fed Cup, Pennetta e Mauresmo non si può non tornare con la memoria a Nancy 2006 dove tutto cominciò. Nacque da quella vittoria contro l’allora numero 1 del mondo la consapevolezza delle ragazze italiane di poter diventare ,almeno a squadre,le più forti.
L’Italia si presenta ancora molto competitiva ma con qualche dubbio in più rispetto al recente passato. A partire dalla condizione di forma di Errani e dall’affidabilità di Giorgi. Sara è uscita parzialmente rinfrancata dalla trasferta australiana ma la fiducia non è ancora al top. Camila è in costante crescita e in attesa di fare il salto di qualità definitivo. E noi con lei. Un test di quelli veri, contro due giocatrici di ottimo livello e per certi versi paragonabili alle nostre.
La numero 1 di Francia, Alizè Cornet, ex enfant prodige che nell’ultima stagione ha ritrovato una sua identità all’interno delle top 20 Wta. Costanza di risultati, l’exploit a Wimbledon contro Serena Williams e una cattiveria agonistica di primo livello l’hanno riportata in alto a dispetto di un tennis di qualità media. Non la più simpatica sul campo ma una tosta, dura da battere, buona atleta, quasi come la Errani. Anche Caroline Garcia è stata una bambina prodigio. Qualche anno fa a Parigi prese a pallate per un set e mezzo la Sharapova prima di risvegliarsi da un sogno ancora troppo grande per lei. Gestualità molto fluide, un repertorio completo, ma la sua esplosione sembra frenata da nervi ancora fragili. Pronosticarle un futuro da top player non è un azzardo. Un po’ come la Giorgi, anche se Caroline ha più tennis ma meno potenza rispetto a Camila.
Nel primo match la Garcia parte meglio (2-0) ma la Errani inizia a macinare gioco e sembra poter prendere il sopravvento. Avanti 3-2 e 4-3 Sara non riesce ad allungare anche a causa del suo servizio piuma. Garcia rientra ma poi si perde in attacchi di “mauresmite” che la limitano, la bloccano e non le permettono di esprimersi con continuità. Un punto molto spettacolare vinto di tocco dalla Errani sul 2 pari del tie-break si rivela decisivo per il 7-6 Italia. Sullo slancio la nostra numero 1 sale 3-0 palla del 4-0 ma un sussulto della Garcia, finalmente libera di testa riapre a sorpresa l’incontro. L’aggancio sul 5 pari non impedisce alla Errani di chiudere 7-5 dopo quasi 2 ore di lotta e buon tennis, almeno a tratti. (Italia-Francia 1 a 0).
E’ il momento di Camila all’esame Cornet. Si cambia strategia, basta catenaccio e ripartenze si gioca all’attacco. Come sempre imperturbabile, almeno in apparenza, la Giorgi interpreta il suo tennis ”all in” con la convinzione e la disinvoltura di sempre. Il servizio sembra funzionare, i colpi di rimbalzo si fanno notare per pienezza e potenza, i riflessi e l’anticipo in risposta di alto livello. Non inganni il 6-4 iniziale. Camila è stata sempre padrona del match, anche sul 5-4 ha scoraggiato una disorientata Cornet con un game perfetto. Nel secondo set ha dilagato,annientando la numero 19 del mondo con una sicurezza stupefacente. Il suo tennis toglie respiro e ritmo alle avversarie. Geometrie semplici, come il tennis richiede, ma sempre più precise e sicure, sostenute da qualità fisiche impressionanti.
E’ forte davvero questa ragazza, più di quanto la maggior parte di noi osservatori-appassionati pensasse. E’ sempre più forte, anche di testa. Fa tutto con una qualità assoluta, frutto di grande lavoro e dedizione, non c’è niente di casuale, merita rispetto. Mi spingo a dire che il tennis italiano non ha mai avuto una giocatrice (maschi inclusi) dal così alto potenziale. La capacità di imporre il suo gioco a qualunque avversaria la rende una novità assoluta nel panorama italiano. Una rivoluzione simile a quella del Milan di Sacchi.
Noi gente da rimonta che specula sugli errori altrui per venir fuori alla distanza, non siamo abituati a far gara di testa. Questa ragazza magari aiuterà a cambiare mentalità. Non vedo limiti per la sua carriera o meglio, ne vedo sempre meno. La sua compostezza, la sua eleganza ed educazione fanno davvero a pugni con l’irruenza di papà Sergio, personaggio discusso e a tratti sopra le righe. Ma forse il bello sta anche lì.
Esame superato con lode. Italia 2 Francia 0.