Definite le semifinalidel challenger bergamasco: Nedovyesov-Marchenko e Paire-Zopp …

foto Antonio Milesi / Mario Rota

 

Mancano 20 giorni al primo turno di Coppa Davis, dove l'Italia sarà impegnata con il Kazakistan. Nell'immaginario comune, il team kazako è composto dai soli Mikhail Kukushkin e Andrey Golubev. Il Trofeo FAIP Perrel di Bergamo, tuttavia, sta scoprendo un nuovo personaggio. Pure lui è stato “acquistato”, pure lui è nato nel 1987. Ma la storia di Aleksandr Nedovyesov va raccontata, anche perchè è passata da un ritiro ed è rinata quasi per caso, fino a planare tra i top-100. A Bergamo ha colto la seconda semifinale consecutiva dopo quella ottenuta sette giorni fa a Glasgow. Nei quarti ha superato il tedesco Tim Puetz con il punteggio di 4-6 6-1 6-2. “

 

Credo di aver giocato meglio di lui – racconta il kazako, nato in Ucraina – a fine primo set ho giocato uno stupido game di servizio e ho incassato il break. E' stato un po' difficile sul piano mentale, ma ho provato a tenere alta la concentrazione e innalzare il livello. Penso di esserci riuscito, infatti il risultato è volato via rapidamente. Sono molto soddisfatto”. In semifinale sfiderà l'ex connazionale Illya Marchenko, che in mattinata aveva disinnescato le bombe di Daniel Brands.

 

La vita di Nedovyesov sarebbe un'ottima sceneggiatura per un film. Nel suo perfetto inglese, plasmato nei quattro anni vissuti negli Stati Uniti, Nedovyesov svela una storia avventurosa. “Ho passato quattro anni all'Università dell'Oklahoma. Ero giovane e ambizioso, ma in quel periodo non stavo giocando il mio miglior tennis. Non avevo soldi per viaggiare e pensai che fosse la scelta migliore per continuare a giocare. In tanti mi chiedono se lo rifarei e non ho dubbi a dire di si. E' stata un'ottima esperienza: ti preparano alla carriera nel tennis, ma anche alla vita. Per un periodo ho dato la priorità agli studi senza però dimenticare il tennis. Quando sono tornato a casa ero infortunato e ho pensato di smettere. Ho iniziato la carriera di coach, seguendo una ragazza per otto mesi.

 

Ci siamo separati a inizio 2012 e mi sono trovato nel mezzo del nulla, in Ucraina, senza sapere cosa fare. Ho pensato di andare a lavorare, a costruirmi una vita lontano dal tennis. Poi ho visto che in Ucraina organizzavano alcuni tornei futures, a Cherkassy. Ho deciso di andare, giusto per divertirmi. Avevo appena un punto ATP. Al terzo torneo ho vinto il titolo partendo dalle qualificazioni, poi ne ho vinto un altro, poi un altro ancora…allora ho pensato che riprendere a giocare fosse una buona idea. Ero 1500 ATP, ho chiuso al numero 205. In fondo io non ho mai avuto dubbi: volevo fare il tennista. Non ho rimpianti per questa scelta”.

 

Nedovyesov ha una mente molto analitica. Ricorda perfettamente episodi, aneddoti e risultati. Impossibile coglierlo in fallo, neanche con i siti ATP e ITF sotto mano. Ma è un po' meno loquace quando si parla di Coppa Davis. Eppure è legittimo domandarsi se le sue performance non possano metterlo in lizza per un posto in singolare contro l'Italia. “Per me non sarà un problema giocare in singolare o in doppio, sarò preparato per qualsiasi evenienza. Il nostro compito è presentarci in buone condizioni, poi sarà il capitano a decidere. Io sarò comunque pronto”.

 

E' interessante capire come è nato il contatto con il Kazakistan. “Ho sempre avuto contatti. Conosco bene il capitano, hanno chiesto di me anche quando andavo al college. Inoltre ho ottimi rapporti con Golubev e Kukushkin, sono nati nel 1987 come me e siamo cresciuti insieme, ci conosciamo sin dai tempi dei tornei junior. Ho pensato che accettare la loro proposta fosse una buona idea, di sicuro ha aiutato la mia carriera”.

 

E' così sul piano economico, ma della sportività? Onestamente, Nedovyesov pensa che sia corretto che il Kazakistan sia nel World Group senza un giocatore “indigeno”? “Per me è ok – sostiene – la questione è un'altra: non è che vogliono prendere tennisti da tutto il mondo, piuttosto creare giocatori propri. Stanno lavorando per questo. Ovunque giochiamo, l'obiettivo è aumentare la popolarità del tennis nel Kazakistan. Poi, ovviamente, contano i risultati. Siamo nel World Group da cinque anni, ma penso che il primo obiettivo sia la popolarità del gioco. Vogliono che tanti ragazzi inizino a giocare e magari diventare forti. L'idea principale è questa”.

 

Non c'è dubbio su quale sia l'hobby di Nedovyesov: adora il calcio. Sulle note personali del sito ATP c'è scritto che tifa Barcellona: “E' vero. Ho sempre seguito il calcio, tifo Barcellona da quando avevo 10 anni. Non capivo molto ma mi piaceva il loro modo di giocare: con il tempo mi è piaciuto sempre di più. Amo il calcio al 100%, ho seguito il Milan quando c'era Andriy Shevchenko. Non simpatizzo per il Real Madrid, ma a volte apprezzo il loro gioco. Mi piace il bel calcio, ai Mondiali la Germania ha meritato di vincere. Ho seguito il Belgio perchè ha giocatori molto talentuosi. Insomma, non ho una vera risposta per spiegare perchè tifo Barcellona. Ovviamente seguo anche le squadre ucraine. Da piccolo mi piaceva la Dinamo Kiev, poi è emerso lo Shaktar Donetsk, ha anche vinto una Coppa UEFA. In generale le seguo nelle competizioni internazionali, sperando che giochino bene”. Nel frattempo gioca bene lui…

 

Nella parte bassa del tabellone, il primo semifinalista è l'estone Jurgen Zopp, capace di ripetere l'exploit del 2011. Un po' a sorpresa, si è imposto 7-5 7-6 su Lucas Pouille. Il francese ha confermato ottime qualità, ma è stato disorientato dalla potenza di Zopp, che nelle movenze e nello stile ricorda un po' Tomas Berdych. Un paio di risposte aggressive gli hanno dato il break decisivo nel primo set, mentre nel secondo si è distratto in avvio e ha consentito a Pouille di prendere un break di vantaggio.

 

Quando è andato a servire sul 5-4, il francese ha combinato un disastro: un clamoroso errore su un dritto al volo a campo aperto e un doppio fallo hanno portato Zopp sullo 0-30. A quel punto, l'estone è stato bravo a rimettere in parità il set con due rovesci vincenti. Nel tie-break è stato più freddo, oltre che fortunato (un clamoroso nastro gli ha dato il punto del 3-1). Zopp attende Benoit Paire.

 

Splende la stella di Benoit Paire. Il talentuoso francese ha ottenuto il suo miglior risultato due anni fa proprio in Italia, quando ha raggiunto le semifinali al Foro Italico. Adesso prova a rilanciarsi partendo da Bergamo. Dopo due match senza brillare, ha dato il meglio di sé contro Farrukh Dustov, imponendosi con un doppio 6-4. E' stata una partita interessante, giocata ad alti ritmi, in cui è bastato un break per set. I due giocano un tennis tutto sommato simile, fatto di pressione da fondocampo, ma Paire ha più classe e l'ha mostrata nei momenti importanti.

 

Dustov è stato sfortunato nel primo set, quando è caduto sul Play-It e ha avuto bisogno di farsi medicare alla mano destra. L'episodio on ha avuto una grossa influenza sull'esito finale, ma di certo non lo ha aiutato. In semifinale, Paire se la vedrà con Jurgen Zopp e non sarà una partita semplice. Se vuole tornare tra i top-30 raggiunti meno di due anni fa, tuttavia, non potrà permettersi di perdere. Il pubblico di Bergamo, molto numeroso (nella sessione serale c'erano circa 1.500 spettatori), ormai lo ha adottato.

 

Si avvicinano le fasi finali del torneo. Gli ultimi incontri saranno trasmessi in diretta su BG 24, canale a supporto di Bergamo TV reperibile al numero 198 del DTT. Al microfono ci sarà Lorenzo Cazzaniga. Sabato si partirà alle 16.30 con la semifinale del doppio, poi dalle 18.30 ci saranno le semifinali del singolare. Domenica è previsto il gran finale. Lo show inizierà alle 15.30 e sarà da non perdere: si partirà con uno spazio dedicato alla musica.

 

Sul palco si esibiranno il soprano Elena Bertocchi e il tenore Diego Cavazzin, accompagnati dall'ensamble musicale prelude. Durante lo spettacolo saranno proposte le più belle pagine tratte dal panorama internazionale. Grandi sorprese in serbo per la presentazione della finale, con l'equipe di animazione gestita dallo staff di “AnimaVera” che ha preparato un bello spettacolo per celebrare la decima edizione del torneo.

 

 

TROFEO FAIP-PERREL BERGAMO (42.500€, Play-It)

Quarti di Finale Singolare

Ilya Marchenko (UCR) b. Daniel Brands (GER) 7-6(6) 6-3

Aleksandr Nedovyesov (KAZ) b. Tim Puetz (GER) 4-6 6-1 6-2

Jurgen Zopp (EST) b. Lucas Pouille (FRA) 7-5 7-6(2)

Benoit Paire (FRA) b. Farrukh Dustov (UZB) 6-4 6-4

Semifinali Doppio

Blazej Koniusz-Mateusz Kowalczyk (POL-POL) b. Mao Xin Gong-Hsien Yin Peng (CHN-TPE) 7-6(5) 6-3

Martin Emmrich-Andreas Siljestrom (GER-SWE) b. Philipp Petzschner-Tim Puetz (GER-GER) 7-6(3) 7-6(5)

 

 

 

Ufficio Stampa