Il favorito senese costretto al forfait in semifinale. In finale, vittoria dell’argentino Maximo Gonzalez sullo slovacco Kovalik. Nel doppio, successo di Cipolla/Starace…

di Roberto Bonigolo

 

Ancora una edizione stregata per i colori azzurri in questo XIII° Venice Challenge in terra veneziana, seconda edizione al maschile, ospitato come di consuetudine sui campi del Tc Mestre, presieduto dall’avvocato Roberto Pea con direttore sportivo Pasquale Marotta e direttore di torneo Gianna Doz.

 

Dopo l’exploit dell’uruguayano Pablo Cuevas l’anno scorso in singolare e nel doppio, quest’anno nei confronti di nostri portacolori ha messo lo zampino anche la sfortuna sotto forma di un infortunio occorso all’inizio del turno di semifinale – contro lo slovacco Kovalik – al favorito Paolo Lorenzi che sembrava avviato a un probabile successo finale in virtù di un ranking n. 86 e giustamente accreditato della prima testa di serie.

 

Così la finale, dopo che tutti i nostri portacolori erano usciti anzitempo (Starace nei quarti, Lorenzi come detto in semifinale) è stata appannaggio dell’argentino Maximo Gonzalez (quarta testa di serie e n. 114 ATP, ma già con best ranking n. 58 nel 2009) che ha sovrastato l’outsider slovacco Jozef Kovalik, un 22enne emergente qui con ranking n. 204 e non incluso tra le teste di serie. Una finale senza storia conclusa in poco più di un’ora di gioco (6-1 6-3 lo score finale) con il 32enne argentino che ha dominato il gioco dall’inizio alla fine, in virtù di maggior tecnica ed esperienza.

 

Tanta delusione per il pubblico presente e gli appassionati tutti che speravano davvero in uno spettacolo diverso con l’atteso protagonista, come detto, Paolo Lorenzi. E pensare che questa edizione del Venice Challenge sembrava proprio nata sotto una buona stella.

 

A cominciare dal seeding, davvero di tutto rispetto, ove si consideri la presenza di due giocatori tra i top 100 (oltre l’azzurro Paolo Lorenzi n. 86 e il vice favorito argentino Facundo Bagnis n. 96) con una folta schiera di qualificata rappresentanza azzurra (ben 11 nel main draw tra cui le wild card Eremin, Quinzi e Berrettini con il beniamino locale Matteo Viola ma anche Arnaboldi, Volandri, Fabbiano, Napolitano e Marcora) che hanno contribuito non poco ad alimentare interesse e seguito di pubblico, quello delle grandi occasioni dall’inizio alla fine.

 

Poi purtroppo le vicende del torneo hanno abbandonato i nostri portacolori in singolare, ma per fortuna almeno in doppio la cavalcata dei nostri azzurri è proseguita fino al match finale dove la coppia Starace/Cipolla, già vincitrice in semifinale del derby contro Arnaboldi/Viola, si è imposta meritatamente sul duo sudamericano Bagnis/Galdos (Arg/Per) in un match spettacolare concluso al super tie-break