Alte, ben strutturate ed entrambe mancine. Il primo quarto di finale di giornata, sui campi del Tc Ambrosiano, ha incoronato la palermitana Federica Bilardo, bravissima nel superare Olga Danilovic, semifinalista lo scorso anno. La stellina serba, per potenzialità del futuro e movenze del presente, è apparsa oggi troppo poco paziente per avere la meglio sui due anni di vantaggio che regala alla siciliana. Poco paziente in realtà lo è sempre stata, la 14enne figlia di Sasha (celebre ex cestista della Virtus Bologna), anche quando le cose andavano lisce nei turni precedenti. Oggi, a maggior ragione, la sua precaria solidità mentale è rimasta imbrigliata nei cambi di ritmo dell'azzurra, brava ad accelerare e a smorzare velocità e palla per sgretolare le (poche) certezze della testa di serie n.9 serba. Che ha condito la sua prestazione – come ormai ha abituato al 51° Torneo Avvenire – con urlacci, improperi in serbo e contestazioni sulle chiamate dell'azzurra. Dopo un primo set volato via (6-2 Bilardo), nel secondo c'è stata più partita, con l'italiana n.4 del seeding sempre e comunque avanti nel punteggio. Fino al 5-4, quando è successo di tutto: Federica ha commesso due doppi falli, ha colpito altrettante righe decisive negli scambi e, soprattutto, ha fallito tre match-point. L'ultimo dei quali sembrava poter rovinare tutto, con la caviglia destra poggiata male a fondocampo e con un conseguente trattamento medico le cui lungaggini potevano far pensare al peggio. Ma al rientro, Federica (già quarto-finalista all'Avvenire 2014) non ha mostrato segni di dolore e la serba, da par suo, ha sparacchiato due diritti consegnando la semifinale all'azzurra.
E ora la palermitana affronterà la vincitrice della sfida serale tra la campana Rosanna Maffei, che fino ai quarti ha perso soltanto un game, e la prima favorita della vigilia, cioè l'argentina Maria Lourdes Carle. Italia che va a caccia dell'en-plein nel singolare femminile e che è comunque già certa di una finalista, grazie al derby tra Giulia Peoni, ligure di Sarzana, e Camilla Cappelletti, trentina di Caldonazzo. Entrambe hanno superate due connazionali, rispettivamente la fiorentina Lisa Piccinetti (6-0 6-3) e la lucchese Tatiana Pieri (6-1 6-3). Tra i maschi la favola porta il nome di Filippo Speziali, milanese passato dalle qualificazioni e in grado di spingersi fino in semifinale. Nei quarti, il lombardo, che si allena all'Accademia Vavassori, ha fatto fuori il romano Bessire per 3-6 7-5 6-3. E l'Italia al maschile è l'Italia delle sorprese grazie anche al siciliano Alessandro Ingarao, siracusano che ha avuto ragione del bulgaro Sheyngezikht in due set grazie alla solidità e alla 'garra' da sudamericano che ha mostrato per tutta la settimana a Milano. Occhio però ai due stranieri giunti fin qui, quelli che hanno mostrato il miglior tennis a livello di qualità e potenzialità. Uno è l'ungherese Zsombor Piros, testa di serie n.11 e dotato di un ottimo tempo sulla palla (affronta Ingarao), mentre l'altro è lo svizzero Jakub Paul, aspetto e gioco da baby ingegnere con tanto di occhialini sottili e rettangolari perfino in campo. Semifinali in campo a partire dalle 10 (sempre ingresso gratuito), con un'appendice all'ora dell'aperitivo.
Ufficio Stampa Torneo Avvenire