Lo sloveno chiude in bellezza a Busto Arsizio, conquistando il più importante titolo in carriera. Soddisfatti gli organizzatori…

È stato uno dei primi ad arrivare, lo scorso venerdì, quando firmava per le qualificazioni del Trofeo Fba Ad Valorem. Otto giorni più tardi se ne va con la coppa e con l’assegno più corposo. La favola della quarta edizione del Futures da 15 mila dollari di montepremi del Tennis Club Busto Arsizio porta il volto di Nik Razborsek, ventunenne sloveno di Lubiana, che ha cancellato la sfortuna prendendosi sulla terra varesina il più importante successo in carriera. Lo scorso anno non ha potuto giocare nemmeno un torneo, bloccato da un grave infortunio alla schiena che l’ha addirittura fatto uscire dal ranking Atp, ma a gennaio è tornato in campo sicuro di potersi prendere ancora qualche bella soddisfazione, e sei mesi più tardi ha raggiunto l'obiettivo. Il suo è stato un torneo perfetto, con sette vittorie in sette giorni, ultima il 6-1 6-0 rifilato in finale al veterano slovacco Ivo Klec, seconda testa di serie. Dice tutto il punteggio: semplicemente, non c’è mai stata partita. Razborsek è partito fortissimo e non ha mai tolto il piede dall’acceleratore, colpendo vincenti a raffica fino a sfiancare la resistenza e il morale dell’esperto rivale, che non ha potuto far altro che applaudire una prestazione di altissimo livello. Klec è riuscito a portare a casa un solo game, il secondo del match (peraltro annullando all’avversario una chance dell’immediato 2-0), poi ne ha ceduti undici consecutivi, finendo per arrendersi in appena 49 minuti. Ha provato a cambiare gioco nella seconda metà del secondo set, alzando le traiettorie nella speranza di mandare fuori giri il rivale, ma Razborsek era ormai avviato verso il secondo titolo in carriera. Dopo aver salvato due pericolose palle-break sul 3-0, ha chiuso in volata, con le braccia al cielo e il sorriso di chi l’ha passata brutta, ma è riuscito a uscirne più forte di prima. Già, perché il tennis espresso nel corso della settimana racconta di un giocatore tranquillamente in grado di migliorare il best ranking di numero 521, risultato che gli sta stretto. Ci proverà nelle prossime settimane, forte dei 27 punti incassati a Busto Arsizio, che gli permetteranno un balzo di circa 600 posizioni in classifica, portandolo a ridosso dei primi 700.

 

“Sono felicissimo per la vittoria – ha detto Razborsek, raggiunto per la finale dall’intera famiglia – e per essere tornato a giocare il mio miglior tennis. Il 2014 è stato un anno difficilissimo, soprattutto dal punto di vista mentale. Nessuno riusciva a capire la reale entità del mio problema, così sono stato fermo dodici mesi. Ho sofferto molto, ma amo il tennis e ho dato tutto per tornare. Il mio obiettivo era di chiudere l’anno sui livelli del 2013 (intorno alla posizione numero 500, ndr) e direi che sono sulla strada giusta”. Ci proverà come ha sempre fatto, ovvero senza coach, una spesa troppo onerosa per le sue finanze. “Sarebbe positivo avere un allenatore, ma visto come è andata la settimana direi che non è fondamentale”. Soddisfatto anche il direttore del torneo Giuseppe Marcora, nuovamente alla guida di un evento di qualità. È mancata la ciliegina sulla torta della vittoria del figlio Roberto, grande favorito alla vigilia, ma il bilancio è più che positivo. “Anche quest’anno abbiamo raggiunto un bel risultato – ha detto – chiudendo il torneo senza problemi di alcun genere. Ci sono tutti i presupposti per continuare”. Un plauso anche agli spettatori, molto numerosi per la finale, malgrado non ci fossero giocatori italiani in campo. “Il pubblico di Busto Arsizio è maturo a sufficienza per non essere solo tifoso. Sa apprezzare la qualità di questi incontri. L’affluenza ha reso onore ai finalisti”.

 

RISULTATI – Singolare. Finale: Razborsek (Slo) b. Klec (Svk) 6-1 6-0.

 

Ufficio Stampa Trofeo FBA Ad Valorem