“Un piccolo ritardo sui risultati delle sue coetanee? Non mi preoccupa. Ricordate Francesca Schiavone a 16 anni? Non faceva certo presagire che sarebbe diventata numero 4 del mondo. E come lei altre giocatrici, tra cui Tathiana Garbin, che pure abbiamo allenato in accademia”. Così Renato Vavassori introduce Emma Lioi, under 16 bergamasca, una delle giocatrici del momento per il team che si allena sui campi di Palazzolo sull'Oglio. Una crescita importante, per Emma, negli ultimi mesi, tanto da aver ottenuto la prima vittoria in un match del circuito professionistico, all'esordio nelle qualificazioni al 50 mila dollari di Brescia (contro Martina Parmigiani). Un segnale positivo cui ha fatto seguito il titolo nel seconda categoria di Osio Sopra, battendo in finale la coetanea Alessia D'Auria. “Emma – continua il direttore del Vavassori Team – è cresciuta da noi e proviene dalla nostra sat, per questo siamo orgogliosi del tennis che propone: un'ottima impostazione tecnica con un rovescio a una mano classico (altra caratteristica comune alla Schiavone, ndr), molte variazioni e una tendenza costante a cercare il comando dello scambio, con la possibilità di trovare colpi vincenti sia a destra sia a sinistra”. Un bagaglio tecnico supportato da una voglia di lavorare degna di una ragazza dell'Est: sveglia all'alba, preparazione fisica alle 7 di mattina e tennis a seguire.
L'Accademia garantisce un servizio di transportation per gli allenamenti che consente agli atleti e alle famiglie di non doversi preoccupare degli spostamenti. Ed è per questo che anche fuori dall'area di Palazzolo c'è la possibilità di scovare futuri protagonisti. Se a Bergamo c'è una ragazza che promette bene, a Milano troviamo un under 12 dal potenziale importante. Giulio Perego negli ultimi mesi ha collezionato una serie importante di convocazioni con la Nazionale o per i raduni tecnici. Per citarne alcuni, quelle a Tirrenia per il raduno dei migliori classe 2003, al Foro Italico in occasione degli Internazionali d'Italia per il Simposio Internazionale, alla Nations Challenge By Head (migliori tre classe 2003) e alla Coppa Belardinelli 2015. Per non parlare delle vittorie a livello individuale. “Giulio – spiega Vavassori – ha un'ottima duttilità e riesce ad adattarsi a ogni situazione. È un combattente e ha margini di crescita, ma dovremo riuscire a creare attorno a lui un ambiente equilibrato, che lo stimoli senza mettergli troppa pressione”. Quello che all'Accademia di Palazzolo, coi giovani, è ormai una piacevole e costante sicurezza.
Ufficio Stampa Accademia Tennis Vavassori