Il serbo è il vincitore del Challenger friulano… di FAUSTO SERAFINI

di Fausto Serafini

 

Viene dalla Vojvodina, ha 23 anni, ha messo a punto anticipo e grinta nei cinque anni di permanenza a Bradenton, alla Bollettieri Academy, vanta ottimi risultati nel breve tragitto da junior, nel ranking dei pro balla sul filo dei top 100, gode della stima e dell'apporto concreto di Novak Djokovic per lui più che un semplice nume tutelare, si avvale della consulenza di Nemanja Kontic (ex Ivanovic) per la parte europea e Dusan Vemic (ex Djokovic) per gli impegni oltreoceano.

 

E' Filip Krajinovic vincitore dell'Atp Challenger Intermek-Dolomia, gara organizzata dall'Eurosporting Cordenons che gli consegna 90 punti Atp e la possibilità d'ingrossare la bacheca personale e gonfiare l'autostima con il quarto trofeo challenger.

 

Il solido serbo, terzo del seeding, costruisce il suo successo sconfiggendo in semifinale per 7-6 6-4 il n. 80 Paolo Lorenzi, sembrato poco reattivo e piuttosto affaticato dopo le dure battaglie contro Thomas Fabbiano e l'eterno Filippo Volandri. Arriva al match verità, dopo dieci partecipazioni, anche l'instancabile Andrian Ungur, tenace e abile nel superare le insidie del francese De Schepper e dello spagnolo delle Canarie Carbellas Baena ex campione europeo junior in singolo e doppio e già ricco di trofei Futures.

 

Tribune piene e pubblico estasiato da un ispirato Ungur che parte di slancio firmando un 4-0 in solo 20 minuti. Si scuote Krajinovic che risale la china con colpi profondi e potenti, ma il rovescio ad una mano del romeno imperversa in lungolinea. E' un colpo naturale che gioca con impatto e rotazione del corpo in perfetto stile alternato a precise smorzate che gli consentono di accaparrare il set per 7-5. E' buona anche la ragnatela d'avvio del secondo tempo di Ungur, ma il serbo è ormai entrato in partita, aggiusta la mira nei servizi che nelle prime superano i 190 orari, il rovescio è più efficace sulle diagonali, i passanti sono implacabili fino ad afferrare il secondo tempo per 4-6.

 

Nel parziale risolutivo, il giovane della Vojvodina cala grappoli di vincenti e fa suo il trofeo Intermek per 4.1, spingendo al ritiro il provato Ungur, brekkato d'acchito e infastidito da un problema muscolare alla coscia. Ottima la scenografia delle premiazioni aperte da Serena Raffin, ben sostenuta dalla regia di Claudio Bortoletto. Scorrevoli gli interventi degli sponsor, degli amministratori pubblici e della Fit regionale con Antonio De Benedittis, a consuntivo della manifestazione.