Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Disco rosso anche questa volta per Federer e sempre in finale contro Djokovic. Il campione svizzero, 17 Slam all’attivo, ha vinto l’ultimo Major a Wimbledon nel 2012. Da allora tre finali Slam sempre con il serbo (Wimbledon 2014-15, Us Open 2015) e altrettante sconfitte. Djokovic, con il suo secondo titolo agli Us Open, va invece in doppia cifra, 10 Slam vinti, e raggiunge il mitico “Big” Bill Tilden al settimo posto nella classifica “all times”. Il serbo realizza anche ¾ di Grand Slam così come aveva fatto anche nel 2011. Ma questa volta ha disputato tutte le finali dei quattro Slam, nel 2011 aveva perso da Federer in semifinale al Roland Garros. Dagli Us Open 2010, Djokovic ha giocato 16 finali su 21 Slam, un dato incredibile. Solo Federer aveva fatto di meglio di meglio da Wimbledon 2005 agli Australian Open 2010 con 18 finali su 19. Se il serbo dovesse continuare su questi livelli, vnei prossimi 3-4 anni potrebbe davvero insidiare il record di Slam di Federer. Con questo successo Djokovic pareggia anche il conto degli scontri diretti con lo svizzero, 21-21.
La finale inizia con oltre tre ore di ritardo per la copiosa pioggia caduta sul Corona Park di Flushing Meadows. Federer deve subito annullare tre palle break. La prima di servizio non ne vuole sapere di entrare e sarà così per tutto il primo set. Sull’1-1 arriva il break di Djokovic. Lo svizzero ha una reazione veemente vincendo 8 dei 9 punti successivi, effettua il contro break e si porta sul 3-2. Continua però a soffrire lo svizzero sui propri turni di battuta ed è di nuovo break per il serbo sul 3-3. Federer spreca l’immediata chance per il contro break. Sul 3-5 annulla un primo set point. Djokovic serve per il set sul 5-4 e lo chiude alla terza chance dopo 41 minuti. Federer ha concesso addirittura 8 palle break in 5 turni di servizio. Si è scambiato molto con lo svizzero che ha sofferto molto sulla diagonale di rovescio. Djokovic è stato il solito “muro di gomma” con soli 8 errori in tutto il set.
Nel secondo set Federer ritrova il servizio alzando automaticamente il livello del proprio gioco. Ne gode lo spettacolo che diventa di livello assoluto. Sull’1-0, servizio Djokovic, lo svizzero gioca un game spettacolare condito da 4 vincenti stupendi, tra i quali una SABR di rovescio. Federer non riesce però a capitalizzare ben 5 palle break. Dall’1-1 si giunge velocemente al 5-4 per lo svizzero con i due giocatori implacabili al servizio. Sul servizio di Djokovic si disputa il più bel gioco del match con 20 punti e due set point per Federer magistralmente annullati dal serbo. Sul 6-5 Djokovic serve per portarsi al tie-break ma è bravissimo lo svizzero a procurarsi altri due set point. Il secondo, grazie a un potente rovescio incrociato, consente a Federer di pareggiare il conto dei set dopo un’ora e 44 minuti.
Sull’1-1 del terzo set, break Djokovic e immediato contro break per Federer. Sul 4-3 lo svizzero ha due palle break ma le spreca malamente. Sul 4-4 il serbo sfrutta invece la prima chance di break e va a servire per il set sul 5-4. Ancora due palle break non sfruttate da Federer e Djokovic chiude il set alla prima palla utile. Set veramente buttato alle ortiche da Federer che ha lasciato passare troppi treni senza prenderne nessuno. Il serbo, da par suo, è stato cinico in tutti i momenti decisivi. Troppi gli errori di diritto dello svizzero, al termine del match saranno addirittura 29.
Federer inizia ad accusare la stanchezza di un match molto duro e subisce il break subito in apertura di quarto set. Sul 2-4 subisce un secondo break che manda Djokovic a servire per il match sul 5-2. Il pubblico, al 99% per Federer, tifa in modo becero contro il serbo. Applausi dopo ogni errore, urla tra la prima e la seconda di servizio. E’ davvero bravo Djokovic a mantenere i nervi d’acciaio. A partita praticamente persa, si risveglia improvvisamente Federer. Una SABR, la sesta del match, e un paio di suntuosi vincenti restituiscono un break allo svizzero che poi tiene il servizio e accorcia sul 4-5. Djokovic serve per il match per la seconda volta ma Federer si porta sul 15-40. Due prime vincenti consentono al serbo di annullare le palle break. Con uno stupendo rovescio lungolinea Federer si procura una terza palla del 5-5 che però non riesce a sfruttare al termine di un lungo scambio. Djokovic, chirurgico, mette a frutto il primo match point grazie alla risposta di diritto lunga di Federer. Il serbo, dopo 3 ore e 20 minuti è per la seconda volta campione degli Us Open.
Una finale vinta con pieno merito da Djokovic che ha regalato, a tratti, momenti di gran tennis. Federer ha però molto da recriminare per le numerose chance sprecate nell’arco del match, addirittura solo 4 palle break realizzate su 23. Un lusso che nessuno si può permettere contro un campione come il serbo. Djokovic si è dimostrato campione anche a fine match quando, nel tradizionale discorso, ha fatto i complimenti all’avversario senza fare un minimo cenno al comportamento veramente antisportivo del pubblico.
Djokovic b. Federer 6-4 5-7 6-4 6-4