Secondo titolo per la ventunenne tedesca a Quebec City dove supera in finale la teenager Ostapenko. Wickmayer centra il quarto successo in carriera tornando a vincere dopo cinque anni … di FEDERICO MARIANI

di Federico Mariani – foto Getty Images

 

Settimana interlocutoria per il tennis mondiale col circuito Atp fermo in toto per far spazio alla Coppa Davis nel weekend e con quello femminile che piazza in palinsesto solo due tornei tra Canada e Giappone.
 

C’è spazio (e gloria) dunque per le seconde linee che approfittano di una settimana con le migliori giocatrici del mondo tenute a riposo per preparare al meglio la stagione asiatica che è alle porte. Come detto, due sono i tornei della settimana, entrambi su cemento ed entrambi con 250.000 $ di montepremi.
 

A Tokyo è Yanina Wickmayer a trionfare con il quarto titolo in carriera che torna al successo dopo un’astinenza prolungata di oltre cinque anni dall’ultimo alloro targato Auckland 2010 (finale con Pennetta). In finale la belga ha rimontato un set di svantaggio e vinto col punteggio di 4-6 6-3 6-3 Magda Linette, ventitreenne polacca alla prima finale in carriera nel circuito maggiore. E’ stato un torneo all’insegna della sorprese con le teste di serie più alte presto fuori dai giochi, basti pensare che Suarez Navarro (numero uno del seeding) ha perso all’esordio e che appena una delle prime quattro teste di serie è riuscita a vincere due partite fermandosi peraltro ai quarti di finale.
 

Da Quebec City arriva, invece, il secondo alloro per Annika Beck che conferma nuovamente di sapersi trovare a meraviglia sui veloci campi indoor, specie se sintetici come la superficie del torneo canadese. La ventunenne tedesca trova in Canada il secondo successo dopo quello carpito nel 2014 al Luxembourg Open. La sorpresa del torneo, tuttavia, non può che considerarsi la classe ’97 Jelena Ostapenko che coglie in Canada la sua prima finale, perdendo con un duplice 6-2, ma entrando per la prima volta in top 100 al numero 77. Non male per una diciottenne che a gennaio orbitava intorno alla trecentesima posizione. Torneo condotto in modo piuttosto autoritario dalla Beck che lascia per strada un solo set, il secondo della sfida in semifinale con Lucic-Baroni, nei cinque incontri vinti.